Chievo. Sannino: “Andremo a giocarci la partita a Roma, come abbiamo sempre fatto”

Il tecnico del Chievo Verona ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia del match contro la Roma…

 

(Getty Images)
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NOTIZIE CHIEVO VERONA“Sono sicuro che andremo a giocarci la nostra partita a Roma come abbiamo sempre fatto. Non sono non carico, non mi piace la parola carico, sono più che altro incazzato, perché non ho mai vissuto un momento come questo. Non sono mai stato ultimo in classifica. Ora bisogna aver dentro qualcosa in più per affrontare la prima della classe, sapendo che, sì, siamo ultimi, ma nulla è scontato nella vita”. Così Giuseppe Sannino, allenatore del Chievo, oggi in conferenza stampa, alla vigilia della gara con la Roma.

“Io sono l’allenatore del Chievo fin quando mi danno la possibilità di esserlo, io mi sento l’allenatore del Chievo, mi sento una persona che ha lavorato, lavora e vuole lavorare per fare il meglio possibile. Non mi piace piangermi addosso, non mi va di parlare di sfortuna… Siamo ultimi perché in questo momento la classifica dice questo. Ma io credo che dei professionisti, dei ragazzi straordinari come quelli che ho io, sanno qual è lo spirito che deve mettere sempre in campo un giocatore che vuole venir fuori da un momento particolare. Tutto quello che gira intorno, tutte le chiacchiere, spogliatoi contro, spogliatoi positivi, spogliatoi negativi… Son tutte stronzate nel calcio. Cosa manca al Chievo? Dobbiamo giocarcela con qualsiasi squadra con un atteggiamento umile ma anche un po’ spregiudicato, con la spregiudicatezza di voler capovolgere la situazione, dalla fase difensiva a quella offensiva, senza pensar subito di dover tornare indietro, e liberarsi di questa zavorra, questo handicap di dover prima difendere e poi attaccare. La Roma è una grande squadra, – prosegue Sannino – gioca bene chiunque sia in campo, dobbiamo andare all’Olimpico sapendo che affrontiamo una squadra che ha i denti splendenti. Noi, invece, dobbiamo essere quelli senza denti, senza capelli e senza viso che vanno a battagliare come minatori”.

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