Basket. La famiglia Cremascoli lascia la guida di Cantù

La famiglia Lombarda non riesce più a sostenere economicamente la squadra che a questo punto rischia di sparire…

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NOTIZIE BASKET – Sono bruttissime notizie, non solo per i tifosi della Pallacanestro Cantù, ma per tutto il basket italiano, quelle arrivate ieri sera dalla famiglia Creamascoli, patrona della società lombarda. Dopo aver minacciato, per anni, di abbandonare la squadra senza adeguati aiuti finanziari i Cremascoli hanno annunciato che a fine anno lasceranno il timone della società canturina: “Nell’atto di acquisto dalla famiglia Corrado delle azioni della società ci siamo impegnati a mantenere a Cantù la pallacanestro per 3 anni. Dall’impegno preso abbiamo fatto un passo avanti e quella che è incominciata il primo di luglio è la nostra sesta stagione sportiva come proprietari della Pallacanestro Cantù.Sono stati anni molto belli e intensi dal punto di vista sportivo, ma purtroppo sempre più problematici e difficili dal punto di vista societario: al giorno d’oggi infatti è diventato economicamente proibitivo mantenere una società sportiva di massima serie sulle spalle di una sola famiglia. In questi anni di grandissimo impegno da parte mia e della mia famiglia, abbiamo ricevuto innumerevoli promesse di aiuto, mai mantenute ad ogni livello: la prima e più eclatante tra tutte è quella che a partire dal nostro secondo o nella peggiore delle ipotesi terzo anno avremmo avuto un palazzetto nuovo, moderno, che non sarebbe più stato un costo per noi, ma che anzi avremmo pure avuto un considerevole contributo economico dal costruttore stesso. Sappiamo tutti invece come sono andate le cose. 

Come annunciato a luglio, dalla prossima stagione sportiva non è più pensabile né fattibile che la mia famiglia porti avanti da sola la Pallacanestro Cantù: per cui noi adesso facciamo un passo indietro e diamo sin da ora la massima disponibilità a collaborare con chiunque si faccia avanti nella speranza che in tutto questo tempo che abbiamo davanti ci sia un imprenditore o più facilmente si riesca a formare una cordata di imprenditori, magari affiancata anche da una parte di azionariato popolare, che permetta un futuro a questa gloriosa società sportiva”. Queste le parole di un comunicato dal sapore amaro redatto dal Presidente Anna Cremascoli

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