Il difensore centrale dei granata presenta così l’attesissima sfida con i cugini bianconeri…
NOTIZIE TORINO – Mancano pochi giorni al derby di Torino e quest’anno i granata vogliono battere i cugini della Juventus. A spiegare come la squadra di Ventura affronterà i bianconeri ci ha pensato il difensore Cesare Bovo, in una lunga intervista rilasciata sul sito ufficiale della squadra: “Quando si affronta una squadra come la Juve, se sei nella parte destra o nel fondo di quella sinistra della classifica, tendi a a chiuderti in difesa. Invece, questo Toro ha mostrato una propensione offensiva contro chiunque, indipendentemente dal valore.”.
Giocherete anche il derby a viso aperto, cercando di imporre il vostro gioco?
Credo che il Torino sia una squadra con una propria identità di gioco ed un modulo ben preciso. Cerchiamo e cercheremo sempre di imporre il nostro gioco. Sicuramente c’è un occhio di riguardo quando si affrontano squadre più forti, però credo che il Toro sia una squadra che fa la sua partita sempre e comunque”.
Tu hai giocato il derby di Roma e di Genova, incontri molto sentiti. Cosa ti aspetti da quello di Torino?
“Il derby che ho sentito di più è stato sicuramente Palermo – Catania. Quello di Genova è stato abbastanza sfortunato, mentre quello di Roma l’ho vissuto da lontano, visto che non l’ho mai giocato per davvero. Tuttavia, penso che ogni derby sia uguale e ogni città ha il suo. Quello di Torino si sente anche perché il Toro ha una tifoseria molto calda ed un pubblico che sta molto vicino alla squadra e quindi questo può giocare a nostro favore. Sicuramente, è una partita a sé, al di là del campionato e di tutto il resto”.
Non so se sai da quanto il Toro non vince e non segna in un derby. Avete la possibilità di scrive la storia e di fare un grande regalo ai tifosi granata.
“Certo, lo vogliamo anche noi, ma sappiamo che sarà una partita difficile affrontare per tanti versi. La voglia di fare bene c’è e scenderemo in campo con entusiasmo per fare la nostra partita”.
Tu eri già stato qui un po’ di anni fa. Che differenze hai trovato rispetto alla tua prima esperienza?
“Si, arrivai sei anni fa a fine mercato di gennaio in un Toro che lottava per salvarsi. Abbiamo lottato fino all’ultima giornata e ci siamo riusciti. Ora invece è una squadra che vive una classifica più tranquilla, che gioca bene, che ha una sua identità e che è comunque più serena rispetto a 6 anni fa”.
Si può dire che il Toro e la Juve siano, almeno al momento, squadre in una condizione simile di forma. Concordi con questa analisi?
“Secondo me la Juve è la squadra da battere senza dubbio, non sono io a dirlo. Tuttavia, il Toro arriva in un momento positivo sta giocando bene ed ottenendo risultati importanti. La Juve è una squadra con molti impegni e potrebbe arrivare più stanca e meno concentrata di noi. Comunque il derby è una partita a sé, tutto può succedere”.
Conosci Alessio Cerci da tanti anni. Te lo aspettavi così determinante in un ruolo non suo?
“Alessio lo conosco da tanti anni, sin da quando eravamo giovani. Ha sempre avuto delle caratteristiche importanti ed è sempre stato un giocatore molto talentuoso. Attualmente, ha raggiunto un maggior equilibrio e consapevolezza nei propri mezzi e man mano che le cose vanno meglio migliorerà anche lui”.
Tu sei cresciuto nella Roma. Cosa ne pensi dell’inizio di campionato della compagine di Rudi Garcia? Un bluff o può ambire a qualcosa di importante?
“Credo che la Roma sia una squadra ancora più forte che negli anni passati e lo sta dimostrando ampiamente. Ha trovato un allenatore nuovo che è una sorpresa positiva un po’ per tutti e credo che possa lottare fino all’ultimo per il campionato”.