Rivivi con noi tutto quel che è successo nella seconda giornata della seconda fase…
NOTIZIE EUROBASKET2013 – MVP. Tra i tanti protagonisti di questa seconda giornata della seconda fase, l’MVP non può che essere uno, e coincide con quello della prima giornata: Goran Dragic trascina letteralmente la sua Slovenia alla vittoria contro la Grecia, e noi italiani non possiamo far altro che ringraziarlo nonostante la batosta che ci ha inflitto due sere prima. Contro i greci di Trinchieri, il play dei Suns segna 28 punti, aggiungendoci 5 rimbalzi, 4 assist e tanta leadership lungo tutto l’arco della gara. Meritano una rapida segnalazione anche i quattro protagonisti francesi che, praticamente da soli, hanno avuto la meglio sulla Lettonia: Batum, Ajinca,Parker e Diaw, le cui notevoli cifre trovate più sotto.
LVP. Dispiace scriverlo, ma la palma di peggiore se la giocano due dei maggiori giovani talenti del basket europeo: contro la Croazia, Alessandro Gentile stecca la prima partita nella competizione, chiudendo con 0 punti e sbagliando tiri (0/5) e scelte; in serata, poi, altra prova poco convincente di Kostas Papanikolaou, che in una gara decisiva per la sua Grecia non riesce a trasformare il suo immenso talento in un contributo palpabile per la sua squadra (3 punti in soli 14 minuti sul parquet). Citiamo infine anche Stevan Markovic, che non ripete la bella prova contro il Belgio e anzi non segna nemmeno un punto contro l’Ucraina (pur con 7 rimbalzi e 6 assist): è uno dei pochi veterani della Serbia (si fa per dire, visto che ha 25 anni), che non può permettersi che lui “sparisca” quando la squadra è in difficoltà.
Losing Effort. Molti i giocatori che hanno davvero dato tutto per cercare di portare la propria squadra alla vittoria: in Ucraina-Serbia, Nemanja Bjelica a tratti pare predicare nel deserto, e il suo tabellino lo conferma (22 punti, 10 rimbalzi, 4 assist), mentre nella sconfitta contro la Francia la Lettonia non affonda soprattutto grazie a Dairis Bertans, che chiude con 28 punti e 9/13 al tiro; a proposito di predicatori nel deserto,Vassilis Spanoulis è parso l’unico greco a credere ancora al passaggio del turno: è stato infatti il migliore dei suoi sia in punti (21), che in rimbalzi (ben 8), che in assist (3). Infine, uno sconfitto “felice”: il nostro Gigi Datome ha disputato una partita praticamente perfetta dal punto di vista personale (24 punti, 7 rimbalzi, 8/13 al tiro), che però non è stata sufficiente per battere la Croazia, ma, come detto, l’Italia è comunque ai quarti.
The Unexpected. Maxym Korniyenko, ala forte ucraina, finora non era di certo stato tra i più sorprendenti della sorprendente Ucraina, con un “onesto” fatturato medio da 4,3 punti e 3,3 rimbalzi. Con la Serbia, però, è scattata chissà che scintilla che l’ha reso una vera e propria “furia cestistica” (21 punti, 8 rimbalzi e uno stellare 8/11 al tiro), diventando, insieme a Pooh Jeter (20 punti, 4 assist), l’artefice della vittoria, con tanti canestri pesanti quando si è decisa la partita.
On Fire. J. Valanciunas (LIT, 12 pts, 10 reb), J. Tabu (BEL, 15 pts, 3 ast), N. Krstic (SRB, 17 pts, 5 reb), N. Batum (FRA, 19 pts, 10 reb, 6 ast, 7/10 FG), A. Ajinca (FRA, 25 pts, 9/12 FG), T. Parker(FRA, 23 pts), B. Diaw (FRA, 16 pts, 9 reb, 3 ast, 7/8 FG), B. Bogdanovic (CRO, 18 pt, 4/6 3FG), K. Simon (CRO, 14 pts, 6 reb), J. Calderón (SPA, 23 pts, 5 ast, 8/10 FG), P. Koponen (FIN, 17 pts, 5 reb, 4 ast).
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