ESCLUSIVA. Benzi: “La Juventus è nettamente favorita per lo scudetto. Froome perfetto”

ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – Il direttore di Eurosport Italia è intervenuto ai nostri microfoni…

(Getty Images)
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NOTIZIE SPORT/ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – A poche settimane dall’inizio della stagione calcistica 2013/2014, la redazione di Sportnews.eu ha intervistato il direttore di Eurosport Italia, con il quale non si è parlato solamente di calcio. Ecco le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:

Tevez e Llorente alla Juventus, Gomez alla Fiorentina, l’Inter che prende Mazzarri in attesa di un grande colpo, la Roma che rifonda ancora partendo da alcuni punti fermi. Il Milan che continua a fare mercato senza avere un budget. la Lazio riparte da come ha concluso la scorsa stagione. Infine il Napoli che riparte da Rafa Benitez. Un tuo giudizio sul prossimo campionato, quali sorprese ci saranno e quale sarà la favorita per lo scudetto.
Gomez è un grandissimo acquisto; ma soprattutto lo è la conferma di Montella che credo sia un allenatore che può aprire un grande ciclo alla Fiorentina. Come Benitez del resto nel quale, fossi un tifoso del Napoli, avrei grande fiducia. La società ha mezzi importanti e le cessioni che sono state fatte negli ultimi anni non hanno mai indebolito la squadra. Benitez è un uomo intelligente, direi anche scaltro senza volerlo per altro sembrare. Va lasciato lavorare con calma, e senza pressioni. Onestamente quella di Mazzarri mi sembra una bella scommessa: nel senso che a rischiare è più l’allenatore che non la squadra o la società, ancora appesa agli umori di Moratti e al suo desiderio di rilanciare forte almeno quanto quello di mollare tutto. Perché diciamolo chiaramente, dopo il Triplete un po’ di appagamento l’ha subito anche lui. Quanto alla Roma, che per l’ennesima volta riparte da qualcosa di nuovo e dal solito ‘progetto’ non saprei: sono molto curioso ma non credo in un salto di qualità esponenziale. Se dovessi giocarmi il classico caffè vedo la Juventus ancora una volta notevolmente superiore a tutte le altre che in un modo o nell’altro cambiano molto o rinunciano a qualcosa e avranno il loro bel periodo di assestamento. Quanto al Milan, l’unica squadra che non ha cambiato allenatore, è anche quella che per altro vede il tecnico in discussione perenne oltre che senza un budget acquisti adeguato a quelle che sono le aspettative dei tifosi. Se devo dare mezza chance in più la do di sicuro al Napoli; ma la Juve era e resta là davanti, e non di poco.

La favola Iraq nel mondiale Under 20, che è arrivata fino alle semifinali. C’è qualche giocatore che ti ha impressionato maggiormente proprio nel Mondiale.
Purtroppo non ho vissuto questo Mondiale come avrei voluto, ero in vacanza. E mi è dispiaciuto molto perché da sempre è uno degli eventi cui non rinuncio mai. Lo commento da una vita per Eurosport. Ma quest’anno mi hanno detto che dovevo andare in ferie e mio malgrado mi sono dovuto riposare. Scherzi a parte bisogna essere del tutto digiuni di calcio per non vedere che nel Mondiale Under 20 c’erano giocatori di una classe mostruosa, ma bisogna anche essere ottusi nel non ammettere che sono giocatori che si conoscevano da anni. Dall’Under 18, o 17 e in qualche caso addirittura dall’Under 15. Per quanto mi riguarda Jesé Rodriguez è un fuoriclasse di valore assoluto. Ma lo è da quando l’ho visto giocare la prima volta sei anni fa. Infatti era ed è ancora al Real e Ancelotti credo gli darà molto spazio.  Io adoro da tempi non sospetti anche il suo compagno d’attacco delle furie Deulofeu (che è del Barça). Se posso fare nomi che non siano così scontati, come per altro quello di Pogba o di Varela, dico l’uzbeko Makhstaliev che ha un talento straordinario bisognoso di crescere con allenatori che gli diano anche strumenti che al momento non può avere nel campionato di casa sua con il Pakhtakor.

Guardiola e Vilanova si sono lanciati delle frecciatine. Adesso Vilanova non è più l’allenatore del Barcellona. Pensi che la squadra blaugrana possa non dominare più come ha fatto negli ultimi anni?
I cicli nascono per essere chiusi o rilanciati dopo qualche anno: basti pensare a quello che è riuscito a fare Ferguson al Manchester. Con Mancini non hanno avuto la stessa pazienza, eppure Mancini ha vinto nei suoi primi anni al City più di quanto Ferguson abbia vinto allo United. Io credo che ormai i tempi non siano più tali da consentire a un allenatore di costruire tanto, o tantissimo, nello stesso posto e per molti anni. Il mercato con le sue frenesie improvvise, con gli emiri o miliardari russi di turno, lo impedisce. Il Barcellona però parte da una base solida e da un know-how che Guardiola ha lasciato e che rivive nella Masia, la cantera dei blaugrana. Credo che il Barcellona avrà una o forse due stagioni di assestamento: poi, come il Real del resto, ha soldi, risorse e strutture per fare quello che vuole. Indubbiamente c’è un livellamento dei top-team. Il Bayern, il City, il Chelsea ora anche il Paris Saint Germain possono ridisegnare gli equilibri di una mappa del calcio europeo dalla quale francamente l’Italia mi sembra un po’ esclusa. Quanto al Barcellona o al Real sono di diritto in prima fila. E lo sarebbero anche dopo aver fallito clamorosamente e completamente un’intera stagione.

Froome ha dominato dall’inizio il Tour de France, era il favorito e ha rispettato il favore dei pronostici. Un giudizio su di lui e sulla Grande Boucle 2013.
Credo sia stato un ottimo Tour, forse uno dei più belli degli ultimi anni. Così come il Giro del resto mi ha divertito moltissimo. Froome ha disegnato la sua stagione per fare un grandissimo Tour e c’è riuscito non senza una squadra che ha lavorato molto duramente per portarlo al traguardo e non senza fatica perché anche se il distacco che ha inflitto a Quintana, Rodriguez  e soprattutto a Contador è stato autorevole, quella del britannico non è stata una passeggiata. Trovo quasi commovente l’affetto e la passione del pubblico per questo sport nonostante tutte le devastanti brutte figure che il ciclismo è riuscito a collezionare tra doping presunti, reali e punizioni tardive. Purtroppo ingannare è nella natura dell’uomo. Gli sportivi non fanno eccezione…

E’ scoppiato il caso doping tra Powell e Simpson. Che idea ti sei fatto?
Idem come sopra: ormai non mi sorprende più niente. L’idea che mi sono fatto del doping in senso generale, come ho scritto in diverse occasioni, è che bisognerebbe essere un po’ più coerenti e capire cosa si vuole. Io personalmente voglio uno sport assolutamente pulito e inattaccabile sotto l’aspetto del codice etico e agonistico: non sono mai stato un integralista ma su questo concetto lo sono al 100%. Il problema è che poi magari non avremmo i record, e gli sponsor non sarebbero contenti; e forse nemmeno le tv. E i diritti che gli organizzatori vendono ormai a prezzi allucinanti rischierebbero di valere molto meno. Forse persino il pubblico si lamenterebbe di uno sport senza l’impresa eccezionale. Credo anche che se il mondo sportivo volesse davvero attaccare il doping, in molto serio e determinato, avrebbe gli strumenti per farlo da anni. Ma l’industria del doping è sempre in fuga rispetto a quella dell’antidoping. Anche se curiosamente arrivano tutt’e due dallo stesso mondo. Quello farmaceutico. Insomma, mi pare che le lobby coinvolte siano parecchie…
Questo, purtroppo è un dibattito destinato a non esaurirsi né qui né oggi: perché in qualsiasi competizione ci sarà chi prova a vincere sporco. Sempre, ovunque e comunque.

A cura di 
Michele Spuri

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