L’ex centrocampista è tornato a parlare della sua avventura in bianconero…
NOTIZIE JUVENTUS – Zinedine Zidane ex fuoriclasse di Juventus e Real Madrid, è tornato a parlare oggi al mensile francese “So Foot”, della sua avventura in bianconero e dello spogliatoio duro del club:
“Nello spogliatoio della Juve c’era un po’ di nonnismo – racconta Zizou – All’epoca portavo i calzini marca Achile, corti e appariscenti. Ho poi scoperto che in Italia con i calzini non funziona così. Alla fine di un allenamento li ho trovati tagliati a strisce ed incollati sul mio armadietto. Mi hanno poi detto che i calzini, rigorosamente a tinta unita, andavano indossati ad altezza polpaccio. Da allora niente più Achile”.
Le partite nei parcheggi: ”Non è una leggenda la storia che io mettessi un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati, anche se l’ho fatto solo un paio di volte”. La colpa di chi era? Di Edgar Davids: “Era lui a spingermi a farlo, lui ci andava matto e lo faceva molto spesso. Prendeva la macchina e appena vedeva qualcuno giocare in un parcheggio si fermava e si aggregava. Mi diceva sempre che dovevamo giocare per loro e che erano quelle le partite importanti”. Anche se Zidane gli faceva notare che appartenevano ad un club internazionale e non potevano farlo, il francese ha confessato che un paio di volte si è fatto trascinare dall’olandese: “Lo ammiravo perché era in grado di fare cose del genere”.
Infine l’ex centrocampista e capitano della Nazionale francese ha raccontato della sua Zidane quotidianità quasi monastica: “Tutte le sere, verso le 19, ero in pigiama e mi sembrava normale”.