Il centrocampista ha salutato la società rossonera con una conferenza stampa a San Siro…
NOTIZIE MILAN – Massimo Ambrosini saluta il Milan. Con una conferenza stampa a San Siro, il centrocampista, ormai ex, saluta tifosi, dirigenti, calciatori e addetti ai lavori con delle dichiarazioni d’addio. Ambrosini, in scadenza di contratto, non è riuscito ad accordarsi con la società per il prolungamento e dopo 18 anni in rossonero, dovrà accasarsi in un altro club. In queste ore girano voci di mercato, che avvicinerebbero Ambrosini al West Ham, dandogli la possibilità di fare un’esperienza all’estero in Premier League. Di seguito le dichiarazioni del centrocampista, riportate da Milannews.it:
Su El Shaarawy: “Il mercato propone occasioni che poi magari in futuro non ci saranno più. In questo momento non voglio dare giudizi”.
Sull’addio al Milan: “Il mio attaccamento per questa maglia è molto forte, non vado via con la rabbia. Ripeto: 18 anni sono tanti, nell’ultimo periodo il Milan è cambiato e le personalità che sono entrate nello spogliatoio sono diverse da quelle del passato. Gli ultimi arrivati hanno capito cos’è il Milan e penso che il peggio per il Milan è passato ed è in buone mani”.
Su Berlusconi: “Non l’ho ancora sentito, ma lo chiamerò nei prossimi giorni. Andrò anche in sede per salutare tutti”.
Sul Milan: “Non so cosa farà da qui in avanti, ma sarà sempre una squadra che deve puntare ai primi posti. Spero che la società abbia una programmazione per restare ai vertici e sono certo che ce l’ha”.
Ancora sul futuro: “Da quando è stata annunciata questa decisione, mi sono fermato per riordinare le idee. Mi sento di poter dare tanto ancora a questo sport”.
Su nuovo capitano: “Non deve essere una cosa automatica in base all’anzianità. E’ una decisione che deve essere condivisa da squadra e società. Montolivo ha tutto per fare il capitano del Milan e lo ha dimostrato quest’anno., ma se la fascia fosse passata sul braccio di Abbiati o Bonera il Milan sarebbe stata in buone mani. L’importante è che sia una decisione condivisa da tutti”.
Su Allegri: “Se l’allenatore avesse voluto la volontà di trattenermi, magari avrebbe provato a convicnere la società. Penso sia stata una decisione condivisa da società e mister, ma la capisco. Allegri è arrivato in periodo del Milan in cui ha dovuto prendere tante decisioni difficili, come per esempio lo scorso anno. Non era in una posizione facile. Cosa succedeva se fosse cambiato l’allenatore? Non lo so…”
Sulla stagione del Milan: “Questa stagione è stata miracolosa. Qualche merito ce l’ho anch’io, in una stagione così non è stato facile stare tranquilli nei momenti più difficili. Arrivare terzi è un risultato incredibile”.
Ancora sulla decisione della società: “Non è stata una scelta indolore, ne sono certo, ma avevo capito cosa sarebbe successo. La vicenda dell’allenatore ha allungato tutta la vicenda”.
Sugli allenatori: “Ancelotti è il tecnico a cui devo di più. In un periodo difficile per la mia carriera in cui non stavo bene, mi ha chiamato una sera e mi ha detto di recuperare con calma che avremmo vinto la Champions e così è stato (2003)”.
Sul rinnovo a Zanetti: “Sono vicende che riguardano un altra società, io ho già spiegato il mio pensiero sulla decisione del Milan”.
Sui momenti più belli e brutti: “Istanbul è una partita che tutti vorrebbero rigiocare, mentre la prima coppa alzata da capitano, cioè la Supercoppa Europea contro il Siviglia, non si può dimenticare mai”.
Sui tifosi: “Ho fatto tanto per questa società e ho anche ricevuto. Io partite di addio non ne faccio, certe situazioni vanno secondo me fatte e vissute al momento. E’ già gratificante i tanti messaggi che mi stanno arrivando”.
Sul futuro: “Ora dovrò prendere nuove decisioni: prima dovevo decidere se accettare il rinnovo, ora invece dovrò valutare le offerte che mi arriveranno. Fiorentina? E’ una grandissima società allenata da un grande allenatore e con un grande progetto. Se lo si facesso avanti, sentirei la loro proposta”.
Su un futuro di nuovo al Milan: “Non lo so e non penso lo possano sapere nemmeno il Milan. Io avevo comunque capito un po’ quali erano le intenzioni della società. Ho sempre accettato e rispettato la politica societaria, ma qualcosa lo avevo capito. Avrei voluto andare a salutare i tifosi, ma visto che non mi era stato comunicato ancora niente ho preferito non andare”.
Sulla decisione della società: “Non tocca a me a dire se è giusta o sbagliata, non è una cosa scandalosa visto che ho 36 anni. Mi avrebbe fatto piacere magari se mi fosse stata comunicata con maggiore attenzione, però io sono qui ripeto per ringraziare e salutare tutte le persone che mi hanno permesso di essere un giocatore del Mila, a loro va il mio ultimo pensiero.”.