ITALIA, CONFERENZA STAMPA – Di seguito le parole in conferenza stampa di Gianluigi BUFFON in vista del match della NAZIONALE italiana contro la REPUBBLICA CECA di venerdì prossimo (valido per le Qualificazioni ai MONDIALI 2014 in BRASILE):
Un alluvione sta devastando Praga…
Si sta vivendo un dramma in quelle zone della capitale della Repubblica Ceca. L’esondazione del fiume Moldava ha mietuto vittime e creato danni ingenti di ogni natura, per cui è chiaro che l’allerta è sempre massima. Si sperava e pensava che da giovedì o mercoledì iniziassero giornate di sole e invece sembra che questo tipo di perturbazione possa continuare anche venerdì. E sinceramente non aiuterebbe né la loro ripresa né la nostra partita.
Possibile uno spostamento della partita o della sede?
Su due piedi non lo posso sapere, probabilmente non lo sa nessuno. Credo che nelle sedi istituzionali stiano prendendo in considerazione tutte le ipotesi possibili.
In 5 partite la Repubblica Ceca ha 5 punti in meno, se vince mette in discussione la vostra qualificazione?
Certo, noi stiamo proseguendo questa marcia verso Brasile 2014 in maniera diciamo abbastanza serena, nel senso che non ci sono state brutte sorprese nel percorso fino ad oggi, per meriti sicuramente anche nostri e vorremmo che continuasse così perché alla fine, per potere disputare il Mondiale c’è bisogno di vincere o di non perdere queste partite.
La loro Nazionale è di grande tradizione, cosa temi di più?
E’ una di quelle squadre che devi battere, nel senso che non ti regalano nulla e se dovessi fare una partita sottotono rischi quasi sempre di perdere, se la fai normale magari strappi il punticino, ma noi vorremmo fare una grande partita per crcare di vincere ed aumentare il margine di distacco sulle seconde.
State lavorando per giocare con i 3 attaccanti magari già in Confederations? Questo vi destabilizza nel lavoro quotidiano?
Alla fine diciamo che non stiamo cambiando nulla, nel senso che giocare con i 4 centrocampsiti è ormai assodato e fa parte della natura della nostra squadra, è chiar che per sfruttare al meglio tutte le individualità che abbiamo, anche nelle amichevoli, abbiamoprovato un modulo che mettesse certi giocatori nella condizione di esprimersi al meglio e credo che essere così duttili sia un pregio e che sia giusto allenare ogni tipo di modulo che magari può venire a crearsi o a modificarsi durante la partita. Credo sia una grandissima risorsa per noi.
Loro come vi vedono?
Loro come popolo sono umili, badano al sodo e danno molta importanza al sudore e all’impegno. Si ritengono magari inferiori o vittime sacrificali prima delle partite ma poi ti accorgi sul campo che non è così. Credo ci rispettino e ci sia un certo timore, ma questo timore e questo rispetto dovremo confermarli sul campo.
Il Barcellona ha preso Neymar, il Monaco Falcao, il Bayern investirà tantissimo… Il gap con l’Italia rischia di allargarsi ancora?
In un momento finanziario così critico per noi credo che uno debba attingere dalle cose e dalle virtù che costano poco, cioè penso allo spirito di appartenenza che in ogni giocatore, soprattutto nelle grandi squadre, c’è quasi sempre. La voglia di non sentirsi inferiori, di stupire e di non arrendersi, di non accettare di essere vittime sacrificali o di fare parte di un calcio minore. Credo che già questi siano ingredienti importanti, se poi ovviamente alla base ci sono qualità individuali e credo che queste qualità invididuali vi siano in Italia anche se magari non abbiamo quella forza economica che permette colpi eclatanti, però insomma in questo momento bisogna anche accontentarsi ed usare il cerverllo per programmare e costruire qualcosa che possa darci buoni frutti.
Chi è il tuo successore in azzurro?
Credo sia l’ultimo dei problemi, abbiamo un parco portieri nutrito e di grande valore, perché alla fine c’è Sirigu che ha vinto il campionato col PSG, c’è Marchetti che è sulla stessa onda, Viviano che è giusto non scordarsle, Agazzi in grande ascesa, e poi delle nuove leve tra Bardi, Leali, Fiorillo, Colombi, ce ne sono tanti veramente in gamba. Il giorno in cui non verrà più chiamato in Nazionale credo non ci sarà nessun problema, perché già oggi se non dovessi giocare potrmmo stare molto sereni.
Sulla questione razzismo:
Farà discutere sicuramente, ma credo che la differenza che c’è tra me e Josefa Idem che ora occupa anche un ruolo di grande prestigio sta nel fatto che io devo risponderti in 5 secondi e lei ci avrà pensato qualche settimana magari (ride). Così in 5 secondi non me la sento di dare un giudizio.
Tranquillo di giocare a Praga?
Mi sentirei nel giusto, partiamo dal presupposto che sicuramente il segnale più importante e forte dovremmo recepirlo da loro, se si giocasse in Italia dovrebbe essere una cosa più di dominio nostro, in trasferta credo stia a loro, alla loro sensibilità e coscienza del problema capire come può essere presa la decisione di giocare o non giocare. Noi siamo aperti a tutte le decisioni e rispetteremo nel miglior modo possibile ogni decisione che verrà presa.
Ti piace Jovetic?
Come tutti i giocatori che potrebbero arrivare alla Juventus per migliorarla, portieri eslcusi chiaramente (ride),credo siano i benvenuti. Se in questo processo di crescita, di programmazione che ci ha visti già quest’anno arrivare e spingerci oltre le aspettative… Se il processo continua attraverso questi acquisti credo si farà prima ad arrivare a risultati che magari potevano sembrare insperati.
Che significa insperati?
Continuare sulla falsa riga dell’anno scorso in senso europeo, mantenere il rispetto che nutrivano le avversarie nell’affrontarci e se possibile anche migliorare il traguardo che abbiamo toccato quest’anno, anche se alcune volte poterlo migliorare dipende anche un po’ dal fato, perché poi se lo United è uscito agli ottavi di finale non è che sia stato un faiilmento, è che è passato il Real Madrid e ci può stare.
In quanto la Juve può diventare competitiva per vincere la Champions?
Quest’anno la Juventus avrebbe, in condizioni ottimali fisiche e di freschezza, avrebbe fatto partite alla pari con tutte le squadre europee, tranne il Bayern Monaco. Perché il Bayern, come dissi anche dopo il ritorno, è stata la squadra che più mi ha impressionato, come solidità e capacità di adattarsi alla partita, come forza fisica, freschezza, consapevolezza. Mi ha veramente impressionato e credo la differenza vista tra loro e noi si sia vista successivamente tra loro e Barcellona o tra loro e le altre e credo questo significhi che la Juve con le altre avrebbe fatto partite alla pari.
La Confederations?
Un impegno da prendere in esame con grande serietà perché poi, al di là delle valutazioni, abbiamo la fortuna di giocarcela e non è da tutti perché tutti sappiamo cosa serve fare per partecipare, a parte noi che abbiamo avuto un bonus un po’ fortunato qualificandoci arrivando secondi. E’ una competizione di grande valore per me, che dovremo onorare nel miglior modo possibile e poi sicuramente servirà a qualche ragazzo per fare esperienza con la Nazionale e credo che sicuramente i segnali che arriveranno da questa competizione saranno segnali positivi, ma sicuramente saranno segnali che, se recepiti nel modo migliora da ognuno di noi, potrebbero aumentare il nostro bagaglio di esperienza e farci migliorare ed essere più preparati in vista del Mondiale.
Le squadre top cercano da voi…
Se lo fanno significa che anche l’anno scorso avevamo un’ottima squadra. Non so se qualcuno verrà ceduto o no, ma credo abbiamo una società con un presidente molto capace ed ambizioso, uno staff dirigenziale che sicuramente farà di tutto per migliorare la squadra per cui questo tipo di timore non ce l’ho.
Solo due giocatori hanno giocato 5 mondiali, che effetto ti farebbe giocarne un altro?
Nessuno, perché quando sei protagonista le cose le vivi al presente. E’ chiaro che non ti accorgi magari neanche dell’eccezionalità della cosa e per cui magari capirà e sarò pià orgoglioso quando smetterò di giocare, o quando sarò un po’ più anziano. L’obiettivo era di arrivare a 7 mondiali, me ne mancano ancora 3 (ride).
Marchisio dice che volete diventare forti come il Bayern e piace al Bayern… Ogbonna?
Credo che le società possano fare proposte ai giocatori della Juve, non è che devono essere disinteressate, credo ci stia tutto perché Claudio è un grandissimo campione ed è normale abbia pretendenti di questo calibro. Orgonna è un ragazzo eccezionale, molto intelligente, molto a modo e secondo me è un giocatore molto forte, con grandissime potenzialità, ancora più grandi di quelle che sta mostrando ora, anche perché è giovane, quando maturerà in maniera definitiva secondo me sarà un punto di riferimento importante di questa Nazionale.
Sul Giappone:
Il Giappone in questi ultimi 10-15 anni di calcio ha fatto enormi progressi e passi avanti ed è diventato una squadra competitiva sotto tutti gli aspetti. Credo che poi il fatto che l’abnegazione e la voglia di lavorare di sudare che hanno come popolo nell’ideale collettivo, credo che faccia si che questo percorso si velocizzi molto di più. Il fatto anche che ci sia un allenatore che stimo davvero tanto, un grande maestro di calcio come Zaccheroni, credo li possa aiutare molto a migliorare.
Come?
Con le sue conoscenze tattiche, ho avuto il piacere di essere allenato da lui per 6 mesi e le sue idee tattiche le ho riscontrare in pochi allenatori, ma è chiaro che deve esserci anche la disponibilità dei giocatori ad apprenderle, ma credo questa disponibilità sia insita nel popolo giapponese.
Temi qualcuno in particolare?
Ora i nomi faccio fatica a sciolinarli, rimaniamo nel collettivo (sorride). E’ un calcio in grande ascesa come quello coreano, molti coreani hanno fatto parte di squadre importantissime a livello europeo negli ultimi anni, con ruoli di primo rilievo, non erano sicuramente portatori d’acqua ma giocatori molto apprezzati spesso protagonisti. Questo fa capire che se continuerà questa crescita saranno due Nazionali destinate, magari non a vincere il Mondiale, ma a ritagliarsi uno spazio importante nel calcio internazionale.
La Confederations dà segnali in vista del Mondiale? Come state a livello di condizione?
Ora è superfluo dire come stiamo, la partita è il vero riscontro che ti fa capire la condizione di una squadra. Anche qui facciamo i test e gli esami per avere parametri importanti, ma poi in campo questa voglia di vincere e stupire può davvero aiutarci a fare sembrare magari una condizione fisica non male magari ancora migliore. Percé poi si creano e si innescano meccanismi particolari che possono farti dare ancora di più di quello che avresti. L’esperienza e i segnali che arriveanno dalla Confederations, che percepirà l’allenatore, saranno sicuramente non trascurabili, perché sono indicatori importanti, seppur poi manchi ancora un anno al Mondiale e in un anno cambiano tante cose.
La Nazionale serve anche a smussare le polemiche del campionato?
Alla fine spesso e volentieri il clima rovente che ci accompagna e di cui ci vantiamo difficilmente nasce o parte da dichiarazioni o illazioni fatte da giocatori, perché alla base di tutto c’è un dato di fatto inconfutabile: il giocatore, per il 90% delle volte,ha un grandissimo rispetto del compagno, seppur possa essere un avversario. Quando ci sono querelle mediatiche può capitare o spesso capita che poi noi si possa anche sorridere nello spogliatoio di ciò che sta avvenendo, perché alcune volte è talmente fuori luogo il fatto che si esasperi così che ci fa anche sorridere.
Tante grandi cambiano allenatore… Juve ancora favorita?
L’unica cosa che potrà agevolarci sarà la Juve stessa, la sua sete e la sua voglia di rivincere ai nastri di partenza. Anche perché molte socità hanno cambiato o stanno cambiando pelle e quando lo fai ci può stare di sbagliare e di partire con handicap, ma ci può anche stare che se hai giocatori di valore, e tante squadre ne hanno, creando entusiasmo e credendo nel credo tattico dell’allenatore, può scoccare la scintilla che poi magari ti fa diventare la sorpresa del campionato.
Le motivazioni del gap con l’Europa e col Bayern della Juve?
Quel gap l’ col Bayern lo patiremo in tanti (ride), mal comune mezzo gaudio. Poici sono sempre le favorite, in ogni competizione, e vengono scelte in base ai giocatori, agli sforzi economici. Questo capita anche ai Mondiali e insomma quando abbiamo vinto i Mondiali, in quasi tutti i casi, non eravamo favoriti e nessuno quasi pensava potessimo arrivare a tanto… Questa è la storia che deve insegnare a tutti noi che sicuramente disporre di un parco giocatori di primo livello ti aiuta, però alla fine ci sono tante altre componenti che sono ancora più importanti, la predisposizione al sacrificio, la voglia di soffrire per una causa, certo devi avere una base buona, ma la Juve la base buona ce l’ha.
La rincorsa alle grandi d’Europa rischia di danneggiare la cura dei vivai? Venerdì come si tifa in famiglia?
Fuoco incrociato! Per il resto il calcio forse per la prima volta sta mostrando coerenza rispetto al passato e il serbatoio dei giovani è nutrito mai come in questi anni e gli si sta dando spazio. Dati alla mano il Milan, la squadra più titolata al mondo, dà titolarità a gente come El Shaarawy, Balotelli, De Sciglio e ancora adesso sta prendendo i giovani migliori per farli giocare e crescere. Credo si stia ragionando in maniera coerente, è chiaro che poi quando rischi di fare giocare qualcuno che non può avere la maturità giusta ancora poi non puoi arrabbiarti se non vinci. La coperta sarà sempre corta, ma credo questo sia il modo migliore per cercare di fare cerscere il calcio italiano, dando spazio ai ragazzi, sempre che siano meritevoli, perché parliamo sempre di eccezioni, di ragazzi non nella norma.
Sul tifo?
Penso che avrò i miei figli con me, almeno quello si (ride). E poi mia moglie, al di là di tutto, credo sarà con me al 51% anche lei… Avrà a cuore anche le sorti della sua Nazione e Nazionale, ma credo che qualsiasi risultato verrà fuori sarà contenta.
Troppo avvantaggiata la Germania con il nucleo Bayern Monaco?
Non mi piace nascondermi dietro gli alibi, credo che una squadra come il Bayern, a differenza della Germania, ha la fortuna di potere disporre di giocatori che non sono ai margini di una squadra, ma sono importanti come Robben e Ribery, che possono fare anche un po’ di differenza. Il loro modo di giocare, quello in cui hanno affrontato le partite con noi della Juve è stato un modo ed un modulo diverso dalla Germania, nonostante l’ossatura di 5-6 molto rappresentativi sia anche in Nazionale. Poi dipende anche dalla condizione in cui incontri le squadre, credo loro stessero davvero al 120% in quel mese e mezzo e magari noi stavamo solo al 100%. Ci sono tanti piccoli fattori che possono fare sbilanciare la partita in un senso o nell’altro. Poi non scordiamoci che anche in Germania anche io ci ho messo del mio, sono valutazioni che uno prima della partita non fa mai, dice: ‘Tanto c’ho questo, so quello che mi da’. Poi inizi e dopo 15 secondi perdi… Non è che ti agevola. Non sono alibi, ma tante valutazioni che hanno fatto propendere la sfida nei loro confronti, nonostante loro credo comunque siano 2 gradini sopra a noi.
Forse meglio affrontarli con un altro modulo i tedeschi con la Juve?
Queste valutazioni non competono a me, credo che fosse giusto per il nostro primo anno non snaturare le nostre certezze e il percorso che ci aveva portato fino a lì. Anche per vedere realmente la differenza tra te e gli altri. E poi penso abbiamo un allenatore talmente preparato dal punto di vista tattico che il meglio che potevamo fare, con i giocatori a disposizione, abbiamo cercato di farlo, poi non è bastato.
De Rossi lontano dalla Roma?
Qua non saprei cosa dirti, nel senso che non ne ho proprio idea, mi cogli impreparato. Non riesco neanche a vederlo uno come Daniele lontano da Roma…
(CONTINUA)
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