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LAZIO. LOTITO: “Per me la LAZIO è incedibile, la passerò a mio figlio. I big non li vendo”

Il presidente biancoceleste: “Con la vittoria della Coppa Italia abbiamo suggellato una volta per tutte le gerarchie in città. Ora vogliamo portare la squadra al ruolo che gli compete anche a livello internazionale. Lulic resta e Matri non ci interessa. Supercoppa? Si deve giocare a Pechino…

 

LAZIO – Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è stato intervistato da Sky Tg 24. Il numero uno biancoceleste si è presentato negli studi televisivi del canale satelittare con la Coppa Italia. Ecco le sue parole:

Sulla vittoria di Coppa Italia.

“La settimana scorsa ho conseguito due trofei. Uno con la Salernitana che ha vinto la Supercoppa, prima votla in 94 anni di storia. E poi domenica la Coppa Italia. Speriamo di non fermarci qui”.

La gioia si è un po’ sopita?

“Abbiamo raggiunto un traguardo storico, era la prima volta che andava in scena una sfida del genere. Abbiamo suggellato una volta per tutte le gerarchie in città. Siamo la prima squadra della Capitale non solo per l’anno di nascita, ma anche per i risultati sul campo. Questo è un trofeo voluto, un motivo d’orgoglio. Ora vogliamo portare la squadra al ruolo che gli compete anche a livello internazionale”.

Cosa risponde ai tifosi che erano scettici su Petkovic e sulla campagna acquisti. E’ una rivincita per lei?

“Nessuno vuole rivincite. Vorrei che i tifosi capissero gli sforzi fatti. Ricordo che quando ho rilevato la società aveva 9 giocatori in rosa e 550 milioni di debiti. Oggi ci confrontiamo con i grandi e riusciamo a dire la nostra. Con sforzi ulteriori ci potremo togliere grandi soddisfazioni. Ai tifosi mi sento di dire di state vicino alla squadra che i risultati arriveranno. Noi cerchiamo di coniugare i risultati di bilancio con quelli sportivi. A tutti piacerebbe il giocatore più forte, ma bisogna fare i passi in linea con le nostre possibilità. La Lazio avrà ulteriori crescite, soprattutto con lo stadio di proprietà”.

Sullo stadio

“Ricordo quando mi insediai alla lazio, chiesi di raggiungere tre obiettivi: il primo di portare la Lazio da coma irreversibile a coma reversibile, il secondo l’equilibrio economico e poi lo stadio. Ma lo stadio come lo intendo io, non come hanno fatto fino ad oggi, che non colmano il gap con le grandi squadre europee. Il Milan fattura 25 milioni, il Real Madrid 550, la Lazio 85-90, pensi che differenza economica. Capisco che i tifosi vogliono vincere, ma devono rendersi conto degli sforzi della società”.

Domani arriva Perea, un primo tassello per Petkovic?

“Perea lo abbiamo già preso tempo fa. Abbiamo preso Petkovic perché eravamo consapevoli che fosse una persona che valorizza i giovani, oltre che idonea per un progetto di ampio respiro. Stiamo cercando di mettere condizione la squadra di avere un orgoglio di appartenenza. A Formello c’è un ambiente idoneo alle grandi squadre. Siamo l’unica squadra in Italia che ha una radio. Abbiamo una tv che tutti considerano la migliore. Faremo anche un nuovo centro per il settore giovanile, con clinica specializzata. Stiamo procedendo con le risorse che abbiamo a disposizione. Non esiste più la figura del mecenate, non è possibile spendere piu dei ricavi, lo dice il fair play finanziario”.

Lulic per Matri è uno scambio che farebbe?

“Mai pensato. Non abbiamo nessun interesse a fare questo scambio. Noi non parliamo per nomi. I giocatori acquistati devono rispondere alle tre caratteristiche che dico sempre: atletiche, morali e tecniche. Quando portai Lulic mi criticarono. Oggi anche grazie a gol nel derby è considerato un grande giocatore, che ci hanno chiesto tutti. Ma la mia Lazio non ha mai venduto, nè alienato, i suoi giocatori”.

Felipe Anderson è in arrivo?

“C’è una serie di giocatori che stiamo trattando, qualcuno di questi arriverà. Fino a oggi abbiamo raggiunto l’80 per cento degli obiettivi di mercato che ci eravamo prefissati”.

Hernanes andrà via?

“Hernanes non è in vendita, così come Marchetti e Lulic. Ma sono tanti i giocatori richiesti, ma non abbiamo nessun interesse a venderli”

La Supercoppa si giocherà a Pechino o a New York?

“Lunedì vedremo. Ho avuto un confronto con Agnelli. Farò in modo che si rispetti il contratto, che dice che si deve giocare a Pechino. Anche perché le risorse che ci mette a disposizione sono importanti e non facili da trovare. Poi ci sarebbe un problema di penale. La Lazio è disponibile anche a cambiare sede, ma se vengono riconosciute le stesse somme di Pechino. Per questo Torino è un’ipotesi impraticabile. La partita deve giocarsi a Pechino”.

Per lei anche la Salernitana è stata una soddisfazione.

“Ricordo a tutti che la Lazio paga ogni anno sei milioni al Fisco e ha un bilancio da serie B. Immaginate: con sei milioni una squadra, soprattutto la Lazio, potrebbe prendere due giocatori importanti. La gente dimentica, perché le precedenti gestioni alla mia hanno vinto trofei, ma anche distrutto il club. Una società forte deve essere costruita sul cemento e non sulla sabbia. Così ho fatto anche con la Salernitana: l’ho presa in eccellenza, è stata ripescata in serie D, ha vinto il campionato di serie D, ha vinto la serie C2 e infine la Supercoppa, cioè il primo trofeo della storia della Salernitana”.

Ha visto che un imprenditore cinese vuole prendere l’Inter. Lotito cederebbe la Lazio?

“No, è un fatto di passione e di attaccamento. Per prima cosa sono un tifoso della Lazio. Ma il mio ruolo lo esercito da presidente-tifoso e non da tifoso-presidente, nella salvaguardia della società. In futuro vorrei passare il club a mio figlio, mi piacerebbe molto”.

Redazione Sportiva