Stagione finita per CASSANO, che ammette: “Nelle grandi squadre ho sempre fatto poco”

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INTER, INFORTUNIO CASSANO – Di seguito il comunicato ufficiale dell’INTER sull’infortunio di CASSANO:

Antonio Cassano è stato sottoposto agli accertamenti strumentali che si sono resi necessari in seguito a una caduta verificatasi durante la partitella finale nel corso dell’allenamento odierno. Gli esami hanno evidenziato una frattura del secondo metacarpo della mano destra.

Di seguito alcuni estratti di un‘intervista concessa da Fantantonio a Marco TARDELLI per una trasmissione di Italia 1:

“E’ stata colpa mia se non ho avuto una carriera migliore. Pensavo che con la sola qualità si andasse avanti. Ho giocato in grandi squadre, ma ho fatto sempre poco. Ho fatto più casini della grandine. Il 99% delle volte ho sbagliato io, però gli altri mi mettevano nelle condizioni di sbagliare. Passavo dalla ragione al torto in un attimo. Ho fatto il 50% di quello che potevo, ho sempre avuto un modo di allenarmi non professionale”.

Sulla propria educazione:
“Il mio vero maestro fu un certo Costa. Quando avevo 14 anni mi fece capire che questo era un mestiere maledettamente serio. Così dopo le medie dell’obbligo, mentre i miei compagni si davano alla pazza gioia, io giocavo già a fare il professionista. Mia madre è stata il punto di riferimento della mia vita. Fino ai 17 anni, quando ho iniziato a giocare a calcio da professionista, non sono mai andato a rubare pur avendo vissuto in un ambiente particolare. Mi ha messo sulla via giusta. Mio padre? Mi è mancato zero”.

Sul figlio Christopher Lionel:
“Nel tragitto verso l’ospedale, quando ho avuto l’ictus, non essendo credente ho pensato: “Se c’è qualcuno, fa’ che possa rivedere mio figlio”. Ho preso paura ma non della morte, era paura di non rivedere mio figlio”.

Su propria moglie Carolina:
“Mia moglie era più matta di me, faceva tre allenamenti al giorno e guadagnava 200 euro. A un certo punto le ho detto: “Il pane a casa lo porto io, tu pensa a fare la moglie di Antonio”. Ai miei figli dico che la cosa più importante è non fare calcio. Questo calcio mi ha stancato, troppa gente finta, troppi… Mister, si può dire leccaculo?”.

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