FIGC, DICHIARAZIONI PRESIDENTE ABETE – Giancarlo ABETE, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio Anch’Io lo Sport. Queste le sue dichiarazioni:
Sul Presidente Napolitano:
Voglio ringraziare il presidente Napolitano per aver accompagnato i momenti importanti della vita calcistica del Paese, lo ha fatto nel 2006 quando abbiamo vinto il Campionato del mondo e nel 2012 con il secondo posto agli Europei. Napolitano ha testimoniato di aver capito i valori della gran parte del mondo del calcio, al di là di alcuni momenti tristi come calciopoli e scommessopoli.
Sugli arbitri ed il recente sfogo del Presidente Moratti:
La delusione dettata da alcune decisioni da parte dei club, può portare a momenti in cui gli errori arbitrali non vengono più accettati. Purtroppo anche gli arbitri possono sbagliare non dobbiamo dimenticarlo. Hanno sbagliato anche ieri ma ci sono state anche prestazioni eccellenti. Dobbiamo ricordare che il calcio ha una dimensione di fallibilità che vale per tutti. Certo, dobbiamo migliorare ma dobbiamo ricordare che ci vuole un contributo diverso anche dagli attori protagonisti. Tutti i componenti del nostro mondo devono migliorare senza la necessità di inseguire la chimera di una realtà troppo scientifica.
Sugli stadi di proprietà:
Gli stadi sono la priorità, anche per una questione di immagine. Da cittadini tutti ci rendiamo conto che attraverso gli stadi si manifesta tutto il gap con gli altri Paesi. La differenza la fanno la cultura dello sport e gli impianti sportivi nei quali si gioca tutto il resto è migliorabile con il tempo, gli stadi invece vanno rifatti e basta.
Sulle riforme nel calcio:
Servono ma vanno fatte con serenità. Inghilterra e Spagna hanno 20 squadre come noi, non si può pensare sia il ritorno a 18 squadre che cambi tutto. Dal 2014 ci saranno solo 102 squadre professionistiche in Italia, erano 25 anni che non si faceva una riduzione così importante. A livello di competitività internazionale questo non cambia nulla, non sono le squadre di Lega Pro ad influire sul ranking, non è logico accostare questi problemi al fatto che Barcellona e Real Madrid siano più forti delle squadre italiane.
Sulla richiesta per il terzo extracomunitario fatta dalla Lega:
È mio dovere ascoltare tutte le richieste che vanno valutate, voglio ricordare che nel 2012/2013 solo 3 dei 6 club impegnati in Europa hanno usufruito del doppio extracomunitario. Non è certo il terzo extracomunitario che fa la differenza a livello di competitività internazionale.