Ecco le parole di Cancellara, Sagan, Paolini, Roelandts e Filippo Pozzato…
Subito dopo il lungo Giro delle Fiandre 2013, i primi due classificati Fabian Cancellara e Peter Sagan, insieme a Luca Paolini, Jurgen Roelandts e Filippo Pozzato hanno rilasciato qualche dichiarazione ai giornalisti.
Fabian Cancellara (RadioShack): “Un anno fa ero caduto, ero a terra e ora sono tornato, ho vinto con una grande azione. Sono davvero contento. Ogni anno sono il favorito, non è facile correre così, ma ho le spalle grandi. Il finale è stato duro, ma ho dato tutto perché non avevo altre possibilità di vittoria. Ho provato a fare una prima selezione sul Quaremont, ma sul Paterberg dovevo dare un’altra ‘botta’ perché altrimenti non avrei vinto. E’ andata bene, sono davvero contento. E’ fantastico. Grande dedica alla mia famiglia, oltre che alla squadra e a tutti i miei tifosi: tutti sono importanti”.
Peter Sagan (Cannondale): “Io sono contento lo stesso perché ho ancora tempo per ottenere una vittoria così importante. Al km 150 sono caduto, ma sono rientrato subito: stavo tirando fuori il cibo e davanti si sono fermati così sono finito per terra. Fortuna che non ho bucato: sono rimasto concentrato e ho dato il massimo fino alla fine. Ma Fabian (Cancellara, ndr) andava troppo forte. Il secondo posto è comunque un ottimo risultato. Fortunatamente non è rientrato il gruppo altrimenti non so se avrei chiuso secondo, non avevo più forze. L’applauso alla fine che mi sono fatto da solo? Sì, con Fabian non sono proprio riuscito a stare, il miglior risultato, a quel punto, era allora il secondo posto e sono contento di averlo ottenuto. Il più forte è Cancellara? Oggi sì, domani chissà… La nostra rivalità? Ma non è come ho letto sui giornali: fuori dalla corsa non c’è rivalità, ma dentro la corsa, dove comunque noi parliamo con tranquillità, siamo tutti avversari”.
Luca Paolini (Katusha): “La corsa è andata velocissima perché per stare davanti il ritmo era altissimo. Si sapeva che Cancellara aveva le gambe per fare questo numero. Volevamo rientrare su Peter, ma in pochi avevano le gambe dietro e le moto davanti una mano gliel’hanno data. Chi sta davanti, in arrivi del genere, si sa che un piccolo aiutino lo può avere tra macchine, moto… Deluso? Molto, perché sono appuntamenti che si preparano da mesi e non ottenere un buon risultato è un gran motivo di rammarico
Jurgen Roelandts (Lotto Belisol Team): “Avevo detto che avrei voluto provare ad attaccare prima del vecchio Kwaremont, oggi (ieri,ndr) avevo le gambe e ho voluto provarci. Quando ho visto che solo tre corridori mi seguivano ho pensato non fossero molti, visto che quello era il momento giusto per i corridori di seconda fascia per provare ad attaccare, ma mi è andata bene. E’ stato un momento fantastico quando sono rimasto da solo nella salita finale del vecchio Kwaremont. Quando mi sono voltato e ho visto due corridori che si avvicinavano, non ci ho messo molto a capire chi fossero. Ho continuato a crederci, ma avevo già fatto un certo sforzo, come anche gli altri. Poi Cancellara ha fatto una progressione impressionante sul Paterberg e ho visto che Sagan non riusciva a seguirlo e in cima al muro non era poi così lontano da me. Dopo il Paterberg sono rientrato su Sagan e ho dato il massimo per difendere il podio”.
Filippo Pozzato (Lampre – Merida): “Durante la corsa stavo abbastanza bene, ma onestamente devo dire che non sentivo la gamba al massimo. Ho comunque tenuto duro, anche grazie ai compagni, sopratutto Cattaneo e Cimolai“.