LA GAZZETTA DELLO SPORT – Sta in ritiro con la scorta, non mangia con i compagni, accusa la federazione del suo Paese di volerlo assassinare e poi in campo ne fa due al Togo…
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Incredibile Samuel Eto’o. Sta in ritiro con la scorta, non mangia con i compagni, come riporta la Gazzetta dello Sport, accusa la federazione del suo Paese di volerlo assassinare. Poi scende in campo e ne segna due, trascinando il suo Camerun al successo per 2-1 sul Togo. Le dichiarazioni choc del Re Leone risalgono a poco tempo fa. Ma alle parole Eto’o ha fatto seguire subito i fatti. Rispondendo presente alla convocazione del c.t. amico Akono, ma obbligando lo staff della nazionale a rispettare le sue regole. «Ho ricevuto minacce di morte e vivo sotto scorta. Non mangio con i miei compagni perché temo di essere avvelenato». Stesso discorso per l’acqua durante gli allenamenti e l’abbigliamento. Eto’o si prepara tutto da solo, come quei sovrani che temono di essere fatti fuori. Una situazione insostenibile. Tanto che Eto’o avrebbe già reso noto di voler lasciare la nazionale dopo il Mondiale 2014. Un mondiale che però il centravanti dell’Anzhi vuole disputare a tutti i costi, superando lo scoglio delle qualificazioni a suon di gol, fossero anche gli ultimi con la maglia verde dei Leoni d’Africa. In quest’ottica è di fondamentale importanza la sofferta vittoria sul Togo di ieri, che proietta il Camerun in testa al girone con 6 punti in attesa della sfida di oggi tra Repubblica democratica del Congo e Libia.Al 42′ Eto’o ha sbloccato la gara su calcio di rigore, ma prima dell’intervallo gli ospiti hanno raddrizzato l’incontro con la rete di Wome. Poco male, il capitano si è rimboccato le maniche e a otto minuti dal triplice fischio ha piazzato un’altra zampata vincente. La domanda sorge spontanea: perché mai la Federazione vorrebbe sbarazzarsi di un fenomeno del genere?