Il giocatore della Lazio crede al passaggio del turno e alla conquista del trofeo…
NOTIZIE EUROPA LEAGUE – Il Jolly biancoceleste Lorik Cana, uno dei giocatori rivelazione di questa Lazio ha parlato del Fenerbahce, prossima avversari della Lazio in Europa League, ai microfoni di Eurosport: «Loro sono una squadra molto forte, alcuni miei compagni non hanno preso benissimo il risultato del sorteggio e anche io pensavo ci potesse andare meglio, ma credo comunque che la Lazio sia più forte ed esprima un calcio migliore. È vero, il Fenerbahce ha giocatori di livello internazionale come Sow, Kuyt, Meireles, ma se vogliamo andare fino in fondo alla competizione, e questo è il nostro grande obiettivo, dobbiamo batterli. E ci dispiace non poter giocare il ritorno con un Olimpico pieno, ma già abbiamo giocato senza tifosi contro lo Stoccarda e abbiamo vinto. In quell’occasione eravamo riusciti a fare risultato all’andata e questo spero che accada anche a Istanbul».
L’orgoglio di essere albanese – Il difensore albanese non dimentica le sue origini e le ha raccontate a nettavisen.no: «Avevo sette anni quando ho lasciato il Kosovo con la mia famiglia, sembrava irreale. Sono stato in Svizzera per 8-9 anni. E’ stato un momento difficile, come rifugiati politici non avevamo un posto dove andare. A quel tempo era molto difficile giocare a calcio. La guerra è orribile per tutti. Ringrazio Dio di non aver perso la mia famiglia. Non è stato facile, non abbiamo mai saputo quanto tempo saremmo rimasti in Svizzera, ma lì ho imparato il francese e abbiamo frequentato una buona scuola. Ho giocato a calcio in una buona squadra, ed è stato merito anche di grandi allenatori. Ho avuto l’opportunità di aver una vita comunque serena. Sarò sempre pronto a dare qualcosa alla mia famiglia, al popolo albanese e al mio paese nonostante il mio successo, questo è il mio obiettivo. Voglio essere il miglior uomo possibile, far bene sul campo di calcio, in modo da poter rappresentare al meglio l’Albania. Da quando ho ottenuto un contratto con il PSG ho mandato i soldi alla mia famiglia, è questo il motivo per cui gioco a calcio: renderli orgogliosi, perché è stato difficile per loro tornare alla normalità dopo la guerra».
Il suo recente passato di calciatore. «In Inghilterra sono stato benissimo, ho passato una stagione molto bella, in un club che mi ha permesso di esprimermi con massima tranquillità e in una città che è molto passionale e attaccata alla squadra. Perché scelsi di andare via? Il Galatasaray mi offriva l’opportunità di giocare in Champions e poi andando in Turchia mi sarei avvicinato a casa e alla mia famiglia. Spero che i tifosi del Sunderland abbiano capito la mia scelta. Ora, in Italia, sono ancora più vicino all’Albania e se mi guardo indietro sono davvero orgoglioso del mio percorso».
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