RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – Un grande campione entra nella storia anche grazie ai suoi avversari. La Gazzetta dello Sport ricorda la grande figura di Pietro Mennea, morto ieri sera a 61 anni, con una bella intervista ad uno dei più grandi avversari della “Freccia del Sud”: Allan Wells, argento a Mosca, subito dietro la leggenda italiana. Questo il ricordo dell’inglese: «Pietro era andato male nei 100 e quindi poteva sembrare fuori gioco. Ma poi venni a sapere che nell’intervallo fra i 100 e i 200 si era incontrato con Valery Borzov, che l’aveva caricato psicologicamente. Ero sempre stato convinto che il nostro sarebbe stato un duello di “testa”. Io conoscevo le sue caratteristiche e avevo studiato come aveva corso nei turni eliminatori dei 200: era pronto. Non era più la brutta copia del Mennea visto nei 100. Lo ammetto, quell’incontro fra i due mi aveva acceso qualche dubbio, perché Borzov era in grado di dargli consigli e soprattutto era sicuro che Pietro l’aveva ascoltato e si era convinto dei suoi mezzi. Così, quando annunciarono le corsie, per me la settima e per lui l’ottava, fui contento perché potevo controllare le sue mosse. Sapevo anche che dovevo cercare di accumulare il maggior vantaggio possibile nella prima parte in curva, perché lui era fortissimo nel finale. Uscii sul rettilineo con quasi due metri di vantaggio. Pensavo di vederlo arrivare a 50 metri dal traguardo, ma sentivo solo i suoi passi, quindi mi sono un poco illuso. Mi ha sorpreso, quando mi ha affiancato a 10 metri dall’arrivo e in quel momento non avevo più nulla da spendere. Ha vinto il migliore. Io avevo già conquistato il titolo olimpico dei 100 e quindi mi è stato più facile accettare la sconfitta e riconoscere il suo valore».