ATLETICA – Lutto nel mondo dello sport: oggi è morto Pietro MENNEA, aveva 60 anni. Vera e propria leggenda dell’atletica italiana, ha detenuto il record mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 (con il tempo di 19″72, attuale record europeo). La camera ardente sarà allestita al CONI a ROMA (domani, a partire dalle 9 di mattina) che ha disposto la bandiera a mezz’asta listata a lutto e un minuto di silenzio prima di tutte le manifestazioni sportive in programma da oggi fino a domenica. La NAZIONALE ITALIANA, impegnata stasera contro il BRASILE, scenderà in campo con il lutto al braccio.I funerali si terranno sabato alle ore 10 presso la Basilica di Santa Sabina a ROMA.
Intanto il Commissario prefettizio del Comune di BARLETTA Franco PASTORE ha proposto che lo Stadio Comunale “COSIMO PUTTILLI'” venga intitolato proprio al corridore campione del mondo. Anche il Presidente NAPOLITANO partecipa al cordoglio: ha infatti fatto inviare al CONI un cuscino coperto di rose bianche e rosse che, col verde dei gambi, formavano un tricolore.
ORE 10.50 – Adnkronos riporta le parole di Alfio GIONI, presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera: “È una situazione troppo dolorosa, si fa fatica a fare commenti, perchè non solo era un grande uomo di sport, ma anche un grande amico. Proprio qualche settimana fa ci eravamo ripromessi di vederci presto, al telefono. E non ci siamo riusciti. Adesso ci stiamo già muovendo per allestire la camera ardente che si aprirà questo pomeriggio al Coni. Per la Fidal è un giorno tristissimo“.
Ore 11.05 – Adnkronos riporta anche le parole del Generale Gianni GOLA, ex presidente della FIDAL: “Sono veramente sconvolto. Purtroppo sono fuori dall’ambiente sportivo da tanti anni e non sapevo che stesse male, ormai le notizie mi arrivano di riflesso. Sono basito, era nel fiore degli anni, e una delle più grandi figure dello sport italiano e un grande uomo. Riesco a dire solo di essere sconvolto”.
Ore 11.20 – Anche Mario PESCANTE, ex presidente del CONI e membro del CIO, ricorda il velocista azzurro. Ecco le sue parole ad Adnkronos: “Si tratta di uno dei più grandi atleti della storia dello sport italiano e mondiale. Sono legato a Pietro Mennea dal ricordo di Mosca dove venne con il piccolo lottatore Maenza a smaltire una forma di ansia che lo aveva preso. L’ho avuto addirittura come collaboratore di segreteria, poi ha fatto quello che ha fatto. Credo che quella vittoria rappresenti la sintesi della personalità dell’uomo prima che dell’atleta: difficoltà interiori superate combattendo con se stesso e poi esplodendo sul campo. Credo che sia uno degli ultimi ‘visi pallidì che si sono visti affermare nelle gare di velocità e poi da lì è cambiata la storia del velocismo. Sono rimasto traumatizzato, sia per l’età, sia perchè era un atleta in tutti i sensi”.
Ore 11.25 – “Non ci posso credere, non sapevo nulla della sua malattia, l’ho sentito circa un mese fa al telefono e non riesco a rendermi conto che non ci sia più. Mennea è stato un grande esempio per me. Certo non eravamo amici, ma ci incontravamo spesso alle gare e ci confrontavamo…da lui c’era solo da imparare. Sono veramente senza parole. Tristissimo”, questo il commento, ad Adnkronos, di un altro velocista italiano come Simone COLLIO.
Ore 11.30 – Questo invece il ricordo delle FIAMME AZZURRE: “Le Fiamme Azzurre piangono la scomparsa dell’olimpionico Pietro Mennea, uno dei principali promotori della costituzione del Gruppo Sportivo della Polizia Penitenziaria: il campione olimpico è stato infatti attivo artefice, in collaborazione con il dott. Raffaele Condemi -direttore generale dell’Amministrazione Penitenziaria, scomparso nel 2011- dell’iniziativa che portò all’atto costitutivo delle Fiamme Azzurre, con decreto ministeriale del 25 luglio 1983″.
Ore 11.35 – L’Ansa iporta le parole di un’altra medaglia d’Oro quale Livio BERRUTI: “Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione. Mennea è stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Tra noi c’è stato un rapporto molto dialettico: per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele”.
Ore 11.55 – Anche Franco CARRARO, ex presidente del CONI, ricorda così Mennea: “Le medaglie olimpiche, le straordinarie vittorie, il record del mondo durato moltissimo, il fatto che per molti anni tra i 10 migliori tempi nei 200, molti fossero suoi, hanno collocato Pietro Mennea tra i più grandi dell’atletica mondiale di tutti i tempi. Ha ottenuto tutto ciò grazie al talento naturale e a una vita di sacrifici indicibili. Aveva un carattere complesso, ma non gli si poteva non voler bene per la sua generosità e per l’amore che aveva per lo sport. È stato un fantastico rappresentante di una atletica pulita e ha onorato lo sport italiano. Per lui un ricordo di commossa gratitudine”.
Ore 12.15 – Anche la JUVENTUS piange la scomparsa della “Freccia del Sud”: “Lo sport italiano è in lutto, per la scomparsa di uno dei suoi atleti più grandi, la ‘Freccia del sud’, Pietro Mennea. L’ex velocista azzurro, olimpionico e primatista mondiale dei 200 metri dal 1979 al 1996, si è spento questa mattina a Roma all’età di 60 anni. La Juventus piange la sua scomparsa e si unisce al cordoglio di tutto il paese“.
Ore 12.20 – “Abbiamo passato qualche anno assieme, ad allenarci e sudare sulle stesse piste, abbiamo condiviso le fatiche ma anche i momenti belli ed esaltanti dei risultati che abbiamo raggiunto”, queste le parole di Sara SIMEONI, medaglia d’oro nel salto in alto alle olimpiadi di Mosca del 1980. Ecco le sue parole ad Adnkronos: “La notizia mi ha veramente preso alla sprovvista, non sapevo che Pietro stesse male, se lo avessi saputo lo sarei andato a trovare… Il fatto che non ci sia più, è un pezzo della mia storia che se ne va. Resta però l’esempio di un uomo che con la sua tenacia e la sua caparbietà ha fatto dei risultati eccezionali”.
Ore 12.25 – Anche la AS Roma si stringe attorno ai familiari di Mennea: “Oggi è venuto a mancare un pilastro dell’atletica italiana e mondiale, Pietro Mennea. L’As Roma si unisce al cordoglio per la sua scomparsa”.
Ore 12.30 – Questo il ricordo di Pietro MENNEA dell’INTER, squadra di cui era tifoso: “Le strade di Pietro Mennea e dell’Inter si erano incontrate per l’ultima volta in quel maggio del 2010, allo stadio Flaminio di Roma, e raccontavano di una storia di sport vero, di successi, di campioni. Di Mennea, oro olimpico a Mosca nel 1980 e detentore del primato mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996, e di quella squadra che da li a poco sarebbe tornata assoluta protagonista del calcio e della quale lui era un grande tifoso. Stamane la corsa del più grande velocista dell’atletica italiana, racchiusa in un’immagine con l’indice alzato in segno di vittoria che lo aveva avvicinato a Josè Mourinho, si è fermata Roma, dopo una dura lotta contro un male incurabile. Il presidente Massimo Moratti e tutta l’Inter si stringono intorno alla famiglia di Pietro Mennea nel ricordo un’icona dello sport italiano, di un campione che rimarrà tale per sempre“.
Ore 12.40 – Questo invece il cordoglio del MILAN: “Si è spento questa mattina, dopo aver lottato contro una grave malattia, Pietro Mennea all’età di 60 anni. Nato a Barletta il 28 giugno 1952, Mennea è stato uno dei più grandi sportivi italiani ed ha detenuto per 17 anni il record del Mondo sui 200 metri piani con il tempo di 19»72. L’Ac Milan esprime il suo più sentito cordoglio e si unisce al dolore della famiglia”.
Ore 12.45 – Ecco poi il ricordo dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera: “È con grande tristezza che la Iaaf ha ricevuto oggi la notizia che la leggenda Pietro Mennea, il velocista italiano, è morto questa mattina in un ospedale di Roma dopo una lunga battaglia con la malattia. La Iaaf piange la sua perdita e porge le condoglianze più profonde e sincere alla sua famiglia e agli amici”.
Ore 13.00 – Anche Alessandro DEL PIERO omaggia il campione scomparso: “Quante volte da piccoli abbiamo detto ‘Corro veloce come Mennea?’ Addio a un grande campione“.
Ore 13.20 – Questo invece il ricordo di Gianluigi BUFFON: “Ci ha lasciato Pietro Mennea. Un uomo che ha portato il tricolore a sventolare alto in tutto il mondo. Indimenticabile per tutti noi sarà quel 19«72 di Città del Messico”.
Ore 14.00 – “Mennea era uomo solitario e in controtendenza. Dal punto di vista umano era piuttosto introverso, lui ragionava e valutava. E qualsiasi fossero i suoi obiettivi, sportivi e non, tirava fuori la grinta per raggiungerli. Quando c’era da dire qualcosa lui la diceva. Pietro rappresentava la frase: si può fare. Da lui ho imparato tanto dal punto di vista della determinazione. Non ha mai fatto niente con sufficienza senza mai lasciare nulla al caso”, queste le parole di Daniele MASALA, ex azzurro vincitore di due ori olimpici nel pentathlon, a Radio Mana Mana Sport: “Abbiamo partecipato insieme a ben tre edizioni dei Giochi Olimpici. È una perdita importante per lo sport nazionale ma soprattutto a livello personale. Ci conoscevamo da decenni. Sono sconvolto e ancora non ci credo…”.
Ore 14.40 – Questo il pensiro del presidente del CONI Giovanni MALAGO’: “Pietro Mennea non era un superuomo, ma è riuscito in imprese che hanno fatto la storia dello sport. Sono molto, molto triste. Sapevo della sua malattia, gestita con riservatezza, come era nello stile della persona. È una perdita incolmabile, dobbiamo fare il possibile per ricordare un atleta più unico che raro“.
Ore 15.05 – Questo invece il ricordo del CT della NAZIONALE italiana Cesare PRANDELLI: “Il mio ricordo di Mennea, che non ho mai avuto il piacere di conoscere, è il terzo posto alle Olimpiadi del ’72. Tutto nacque da lì, un bianco, italiano, del Sud, che sfidava i neri della velocità, o i grandi dell’est come Borzov. Aveva una determinazione e una volontà fortissime, il dna italiano. Di tutti noi che ci portiamo dentro il nostro sud”.
Ore 15.10 – L’Ansa ha intervistato Allan WELLS, storico rivale di Mennea. Ecco le sue parole: “Sono molto triste, è stato il mio più grande rivale. È un giorno molto triste, non mi aspettavo questa notizia. Mi consola sapere che verrà sempre ricordato come un grande atleta, tra i migliori della sua generazione. È stato un grande campione di cui l’Italia deve andare orgogliosa. È stata la mia fortuna avere avuto un avversario così forte perchè mi ha costretto a migliorarmi. Eravamo coetanei e abbiamo avuto una carriera in parallelo. È stato senza dubbio il mio più grande rivale, con la sua morte se ne va via una parte di me”.
Ore 15.25 – “La notizia della scomparsa di Pietro Mennea è un dolore davvero grande per chiunque abbia a cuore lo sport italiano. Il suo nome, le sue imprese, hanno segnato letteralmente un’epoca“, questo il pensiero del presidente della Federatletica, Alfio GIOMI. Ecco le sue parole, riportate dall’Ansa: “Ho mille ricordi di Mennea atleta ma incrociai direttamente la sua parabola sportiva quando ne organizzai a Grosseto il secondo ritorno all’agonismo. In quell’occasione imparai a conoscerlo, ad apprezzarne motivazioni e e soprattutto ideali. Posso dire che ha saputo indicare allo sport italiano, con il suo esempio, contraddistinto da amore per il lavoro e dedizione assoluta, la strada maestra verso il risultato. In più, ha dimostrato che si può vincere nello sport senza scorciatoie, ovvero, senza il doping. Una lezione di straordinaria importanza ed attualità”.
Ore 16.45 – Ecco il ricordo a Radio Sportiva del presidente del Coni Giovanni Malagò: “Purtroppo sapevo la notizia delle complicazioni che c´erano state nelle ultime ore, una notizia che mi aveva messo in uno stato di tristezza anche perchè avevo un rapporto personale con Pietro. In questi momenti tutti diventano amici, ma io ero davvero molto legato a lui, e per me è nell´olimpo delle poche leggende che abbiamo in tutti gli sport e di tutte le epoche: rimarrà per sempre nella storia, un grande tra i grandi. La predilezione per Bolt? Credo che Mennea amasse in Bolt soprattutto la sua personalità, il voler essere istrione, però parliamo di due mondi completamente diversi geneticamente e fisicamente: uno ha un super fisico, l´altro aveva la forza della volontà e della determinazione, dell´allenamento e della fame. Il ricordo che lascia? Il segno secondo me è la sua storia sportiva, la sua impresa a Città del Messico, la sua rimonta alle olimpiadi di Mosca, le tante vittorie: bisogna valorizzarla e non disperderla, ma non faremo fatica a farlo perchè è un personaggio più unico che raro e sarà facile sostenere la sua memoria”.
Ore 20.05 – Il ricordo di Cesare Prandelli ai microfoni di Rai Sport prima di Brasile – Italia: “Un giocane determinato e coraggioso che con la volontà e il carattere è riuscito a fare quello che ha fatto. A dimostrazione che nella vita la determinazione e il coraggio sono alla base di tutti“