LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il c.t.: «Antonio non ha fatto niente di particolare». Ma Ulivieri attacca: «Spesso si dimentica il silenzio. Meglio riflettere prima»
RASSEGNA STAMPA – Secondo quanto afferma la Gazzetta dello Sport, Conte è stufo di insulti, di lanci di pietre, di bastonate. Ed è stufo da padre e marito molto prima che da allenatore della Juve. È stufo di dover stare attento alle reazioni di chi magari non la pensa come lui. È stufo di doversi preoccupare di mostrare la soddisfazione per il lavoro svolto. È stufo di doversi chiedere perché, soprattutto sapendo che per questa domanda non c’è e non ci sarà mai una risposta intelligente.
Cesare Prandelli si è schierato al fianco del tecnico bianconero: «Conte non ha fatto niente di particolare, questo clima non mi piace. Antonio ha ragione, in Italia si vivono situazioni esasperate e violente che fanno venire voglia di andare all’estero. In Italia ci sono violenza e provocazioni. Speriamo che le nuove generazioni capiscano. Anch’io potrei andare ad allenare all’estero dopo la Nazionale. Noi non riusciamo a vivere il calcio con gioia»
Il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri ha invece dato un consiglio diverso: «Anche il tacere può essere importante, spesso ci si dimentica la fase del silenzio. Sarebbe prezioso riflettere prima di dire delle cose antipatiche». Infine Carlo Mazzone, passato alla storia anche per una rabbiosa esultanza dopo un gol del suo Brescia all’Atalanta: «È necessario intervenire sulla violenza. Se Conte ha detto che pensa di andare all’estero, io lo capisco: la situazione è diventata insostenibile. Ci vuole rispetto per gli allenatori: in Italia devi mettere in conto che sarai insultato e questo mi provoca una grande tristezza. Secondo me non c’è bisogno di giudicare l’esultanza di Conte, ognuno festeggia come vuole».