Il tecnico rosanero in conferenza stampa: “Cosa ho detto al mio ritorno? Nulla, deve essere il campo a parlare”…
Ecco le parole del tecnico Giuseppe Sannino in conferenza prima del suo ritorno ufficiale sulla panchina del Palermo domani contro il Milan: “Sono arrivato da tre giorni non è importante cosa ho detto ai giocatori in questi giorni, deve essere il campo a parlare, bisogna capire la situazione in cui si trova il Palermo, bisogna essere seri protagonisti nel bene e nel male avere responsabilità e dare il massimo. La realtà dice che siamo ultimi serve un esame di coscienza esserne consapevoli. Ho lavorato e cerco di lavorare con lo stesso entusiasmo del primo giorno ma sapendo che mancano solo dieci partite e che non c’è più tempo. Adesso bisogna guardarsi in faccia, ci sono 30 punti a disposizione, non voglio fare pronostici o tabelle, questo non mi piace, sappiamo che si andrà a Milano a soffrire, che partiamo battuti, ma che c’è un solo modo per sovvertire tutto, ovvero il prato verde, sapere di essere undici contro undici. Scendere in campo con orgoglio, personalità con le giuste motivazioni. Non voglio vedere giocatori, voglio vedere uomini in campo. Non mi aspetto che scatti qualche scintilla dopo questa partita, non deve scattare nulla. Domani si scende in campo per fare una battaglia, voglio vedere una squadra affamata con il coltello tra i denti. Devono essere dieci partite con il pensiero che si tratta di dieci esami per tutti noi. Adesso bisogna dimostrare di essere giocatori importanti, perché con i risultati attuali non lo si è dimostrato. Non voglio parlare di scintilla, la scintilla deve essere dentro di noi. Basta con le chiacchiere adesso servono i fatti. Voi giornalisti li conoscete sicuramente meglio di me, metterò in campo quei giocatori che penso di conoscere meglio, vedendo chi è più pronto per la partita. Sia chiaro non voglio che si dica che sono qui per vincere per motivi di rivalsa, voglio vincere con giocatori pronti a fare una guerra. Sia con chi c’era prima sia con i nuovi, devono essere tutti guerrieri. Donati? Può permettersi varie collocazioni grazie alle sue qualità, domani potrebbe scendere in campo, da lui come dagli altri voglio complicità. Bisogna mettere alle spalle cosa è successo ad ogni singolo. Il calciatore deve essere lo stesso con tutti gli allenatori e a prescindere da dove viene collocato, sono loro che determinano i risultati. Se dovessimo retrocedere retrocediamo tutti, tranne il pubblico che è sempre stato straordinario. Non faccio il ruffiano, il pubblico ha sempre fatto il suo dovere, gli unici che ne escono sconfitti siamo noi. Se credo alla salvezza? Io sono un lottatore, le mie squadre non danno niente in regalo, la mia storia la conoscete, le mie squadre hanno sempre lottato per la salvezza, ma abbiamo raggiunto grandi risultati per la voglia di soffrire, per la fame di risultati. Qui a Palermo è diverso, la situazione è anomala, ci sono ancora dieci partite ma non voglio illudere nessuno. Dobbiamo fare il nostro lavoro, dare il massimo e anche di più. Andiamo a Milano umilmente, ma si gioca undici contro undici. In campo deve esserci un’altra storia. Come sta Miccoli? Miccoli non sta bene, ma stiamo parlando di un ragazzo straordinario, oggi purtroppo non si è allenato. Ci tenevo che venisse. Rispetto alla mia prima esperienza l’ho visto diverso, meglio rispetto a prima, ci tiene la lavorare e continuerà a farlo in questi giorni. Soffre molto per questa situazione e devono soffrirne tutti, nessuno è qui di passaggio. Dybala in campo domani? Fisicamente l’ho visto meglio, tecnicamente è straordinario, forte nell’uno contro uno. Ma a calcio si gioca in undici e da squadra, comunque domani sarà sicuramente in campo. Il Milan non ha differenze tra riserve o titolari sono per lo più dello stesso livello, non dobbiamo guardare loro ma noi stessi, noi dobbiamo essere consapevoli che giocheremo contro dei campioni, chi sarà in campo nei rossoneri non cambia nulla. A livello psicologico non credoche i rossoneri possano risentire delle sconfitta contro il Barcellona, loro giocano allo stesso modo per ogni obiettivo. Ilicic? I giocatori devono capire il momento in cui viviamo, deve essere una presa di coscienza generale. Per è stata importante la contestazione di Giovedì, è importante che i giocatori sappiano che nella vita tutto deve essere guadagnato in campo. Quando sono andato via non ha mai parlato del Palermo, purtroppo c’è stata una cattiva interpretazione di parole in occasione della partita tra Palermo e Siena, non potevo essere né da una parte né dall’altra. Io sono protagonista di questa annata, rispetto il vostro lavoro e osservo sempre le critiche, ho già chiarito è cosa passata. Domani iniziamo con non prendere gol poi il resto si vedrà. Giovani? Si uniranno a noi Sanseverino e Malele”.