CONFERENZA STAMPA – Questa mattina il mister Aurelio Andreazzoli incontro i giornalisti a Trigoria per la consueta conferenza stampa alla vigilia del match casalingo contro il Parma di Donadoni. Ecco le sue dichiarazioni trascritte fedelmente (parola per parola) ascoltando l’audio della conferenza:
E’ stata una settimana in cui si è parlato di tanto altro, mi riferisco allo sceicco, ma poco del match di domani. Roma-Parma è una sfida importante anche perchè poi c’è la sosta, forse è meglio fermarsi con una vittoria…
“Credo proprio che hai ragione. Onestamente non so se si è parlato molto di derby, ma se fosse stato fatto credo che sarebbe sconveniente. Comunque… sappiamo benissimo, lo dicevamo anche stamane con i ragazzi, che abbiamo una gara estremamente importante e dobbiamo mettere tutte le energie possibili per portare a casa il risultato pieno. Lo dobbiamo fare nel rispetto del nostro lavoro e nel rispetto dei nostri tifosi che hanno questa aspettativa grande, e poi anche nel rispetto della classifica che va sempre tenuta di conto”.
A Udine forse si è vista una versione della Roma più difensiva. Domani si vedrà una Roma più offensiva a livello di uomini?
“Noi a Udine non abbiamo fatto un ragionamento difensivo, poi dopo la gara ti dà dei verdetti e ti costringe anche ad avere degli atteggiamenti che magari non avresti voluto avere. Avevamo chiarissima quel tipo di partita, come la dovevamo disputare, e credo che l’abbiamo disputata così come la volevamo fare, non siamo stati precisissimi ma l’abbiamo già analizzato diverse volte, però la volontà era quella di portare a casa il risultato pieno. Spesso non è la formazione iniziale, o quasi sempre non lo è, che esprime le intenzioni di una squadra ma sono i comportamenti che si riescono a ottenere in campo”.
L’ultima volta ci ha detto che De Rossi sa fare bene sia l’una che l’altra cosa. Non le sembra che sta facendo poco bene sia l’una che l’altra cosa? Di cosa ha bisogno?
“Io l’ho dimostrato facendo coppia con Pjanic, ho dimostrato che quello che stai dicendo corrisponde anche al mio pensiero. Ti ripeto, De Rossi sa fare l’uno e l’altro ma non è sempre facile fare l’uno e l’altro, chiaramente, perchè l’ideale è la soluzione che avevamo trovato con Pjanic. La partita che ha disputato a Udine per me è soddisfacente, perchè ci ha dato un equilibrio difensivo molto importante, perchè lì io l’ho rianalizzata e forse sul possesso anche lui ha avuto le stesse difficoltà che hanno avuto tutti i giocatori che erano in campo in quella partita, compresi quelli dell’Udinese”.
Al netto del gol sbagliato all’ultimo minuto, come valuta la prestazione di Osvaldo a Udine? Florenzi ha le caratteristiche per giocare sulla fascia destra?
“Parto da Florenzi: per me ha doti spiccate in un ruolo particolare, però è un ragazzo che ha dimostrato di avere una grande duttilità. Secondo me quando lui ha la possibilità di inserimento verso la porta avversaria esprime il massimo, perchè ha una scelta e un tempo di esecuzione e anche delle qualità verso la porta che non sono comuni. Quindi o da interno o da trequarti credo possa esprimere il meglio di sè, anche come frequenza di passo. Però la sua storia dice che si è messo in luce particolarmente quando giocava a Crotone ha fatto il quarto di difesa addirittura oppure ha fatto il quinto sull’esterno, in Nazionale ricopre un po’ tutti i ruoli del centrocampo, quindi da quarto di un 4-4-2 di centrocampo, ha giocato anche da centrocampista centrale, quindi è un piacere avere a disposizione un giocatore con queste doti e qualità. Osvaldo domenica scorsa ha fatto il possibile per quanto gli era richiesto. Non so quanti minuti ha giocato con precisione, una trentina di minuti forse meno, 25, non lo so. Forse lo giudichiamo, o viene giudicato, per come non è riuscito a sfruttare l’occasione che abbiamo avuto al 92′, ma io ricordo, e l’ho già detto, che durante la gara anche i suoi compagni, anche illustri, hanno avuto occasione di tirare dalla stessa posizione più o meno non avendo successo. Poi è chiaro che al 92′ le attese, le pressioni, le speranze di tutti quanti erano di un certo tipo e quindi anche la rilevanza che viene data a un gesto è più importante. In settimana si è allenato come tutti i suoi compagni e come loro ha profuso energie a volontà”.
Ora che ha tutti i centrali a disposizione, come con la Sampdoria, riproporrà la difesa a 3 con i tre centrali di ruolo, oppure Piris le è piaciuto talmente tanto che pensa di riproporlo lì?
“Cosa facciamo, un’eccezione perchè tu sei femmina? (Ride ndr) E’ un’eccezione che non possiamo fare, lo sai…”
Allora può dirci se Piris l’ha convinta più da centrale o se invece da esterno a destra può funzionare meglio. Torosidis ce la farà?
“No, Torosidis non è tra i convocati. Piris, come lo ha già dimostrato ampiamente durante quest’annata, è duttile, riesce a far bene il lavoro sull’esterno come ha già dimostrato e anche in maniera sorprendente perchè in effetti non è che avesse molto credito, non nella mia persona, ma tra di voi non è che avesse molto credito in questo ruolo. Invece ha dimostrato di essere un ragazzo affidabile”.
La Roma in settimana ha varato un’iniziativa che permetterà ai tifosi di tornare in trasferta. Dal punto di vista interno della squadra come sono stati questi anni con le trasferte fortemente limitate? E poi cosa ne pensa lei della tessera del tifoso?
“L’opinione sulla tessera del tifoso… che sia una limitazione e che qualcosa bisogna fare per controllare i cattivi pensieri, questo è chiaro che sia giusto, io sono sempre per il controllo; però è chiaro che era una limitazione, non era sicuramente un invito a partecipare a trasferte che già sono gravose di per sè. L’iniziativa che ha avuto la società è una di quelle che vi ho preannunciato, poi è uscita anche quella della Nike, è una delle iniziative che proprio la settimana scorsa mi pare di aver preannunciato e che fanno parte di un novero di iniziative importantissime alle quali la società sta dando corpo. Adesso abbiamo ampia dimostrazione che le cose sono fatte. L’importanza di avere il pubblico in trasferta… bè, lo diciamo sempre, il nostro pubblico è unico, è unico all’Olimpico, è unico quando viene in trasferta; quindi avere il supporto e la partecipazione in piccole percentuali, senza far numeri, di ognuno di questi che ci seguono è per noi un vantaggio incredibile”.
Lei a Udine ha optato per un centrocampo più muscolare. Potrebbe scegliere di affiancare a De Rossi un centrocampista più di costruzione di gioco domani?
“Sì. Perchè ridi? Non ti ho soddisfatto? Troppo prolisso?”.
Quanto è importante per lei, durante una partita, in certi momenti, mettersi a specchio dell’avversario?
“Ci sono dei ruoli che vanno a specchio per come stiamo giocando ora noi, come nelle corsie esterne, allora lì lo specchio lo fai. Ma in genere non è una cosa che io gradisco fare. Per alcuni ruoli sì, dipende da come giocano gli altri, allora la Juventus, il Genoa, anche l’Udinese ha dato questa possibilità sulle corsie esterne di andare a specchio, ma con taluni uomini. Per il resto io preferisco e gradisco avere una mia fisionomia che tento di perseguire con la squadra, noi abbiamo un’idea di gioco, purtroppo ancora non riusciamo a farla vedere compiutamente dall’esterno, dall’interno noi la vediamo perchè poi quando la analizziamo ci rendiamo conto che ce l’abbiamo questa fisionomia. Non riusciamo ancora a dare corpo, ma io lo so che è una cosa normale. Intanto sono contento di vederla e anche se non in maniera continua, di verificarla. E l’abbiamo già verificata e abbiamo anche avuto numerosi vantaggi da questo”.
Cosa ne pensa dello spostamento del derby?
“Non sono problemi che mi comportano vantaggi o svantaggi, un vantaggio credo che ci sia nel fatto che lavoriamo un giorno di più e abbiamo a disposizione un giorno di più per prepararlo, però nello stesso tempo è un vantaggio che ha anche la Lazio. Credo sia inopportuno ora parlare di derby con due gare da disputare prima, so che le attese per questo evento sono molte. Ma credo che è come riusciremo a presentarci a quella data che sarà importante se non decisivo e per farlo noi abbiamo da disputare due gare e dobbiamo cercare quanto più possibile di battere queste due squadre per poterci presentare bene là”.
Quando ha parlato del suo futuro la scorsa settimana, lei ha scelto la Roma e basta o eventualmente lei si sentirebbe pronto per un’altra piazza se qui dovesse arrivare un altro allenatore?
“Io ho anche scherzato un po’ l’altra volta, vi ho risposto seriamente, poi ho scherzato di nuovo, perchè mi sembra che stiamo parlando di qualcosa che è aleatorio, non possiamo far alcun discorso serio su questo, preferirei non parlarne più ormai. Quello che ti posso dire, e lo dico magari toccandolo per l’ultima volta, è ribadire quello che già ho detto, che non ho nessun tipo di pensiero che non vada oltre alla partita con il Parma di domani, nemmeno per il mio futuro, io il mio futuro ce l’ho, ce l’ho con la Roma, l’ho già detto più volte. Ce l’ho ancora per tre anni. E’ un ambiente in cui mi trovo benissimo, per me è amichevole perchè lavoro con dei dirigenti che sono miei amici prima che miei dirigenti, quindi è un ambiente dove sto bene, mi sento in famiglia, e non voglio pensare a quello che sarà successivamente, per me è già molto gratificante quello che sto facendo adesso, gratificante non per il fatto che ho assunto un ruolo che mi hanno con molto coraggio offerto, ma per il fatto che gli obiettivi che avevo in testa un mese e mezzo fa direi che sono raggiunti nella quasi totalità, o diciamo che sono avviati per essere raggiunti, tutti, nessuno escluso, tutti quelli che avevo nella testa, non c’è una cosa verso la quale io pongo pensiero che mi limiti a dire ‘questo non sono riuscito a farlo’, le devo completare ma tutte hanno preso corpo”.
Da allenatore della Roma la squadra che ha dove può arrivare, che tipo di obiettivi ci sono?
“Io ho già risposto a questa domanda, voi vi ripetete un po’ nel pormele. Perchè è il Parma che ho detto. Come si fa, se mi venite a parlare di Champions League probabilmente in questo momento sono anche poco credibile, perchè insomma è lontana, ci sono tante squadre davanti e non ne voglio parlare, se mi metto a parlare di altri obiettivi, che possono anche essere considerati minori ma sempre obiettivi, allora posso essere anche frainteso o tacciato per uno che si accontenta. No, non è così. Se ho un obiettivo? No, ti giuro, te lo dico molto sinceramente, io ragiono giorno per giorno, perchè lo so benissimo che il calcio è giorno per giorno, perchè se io mi metto a fare le tabelle, le tabelle valgono meno di zero, sia che le consideriamo in modo positivo, sia in modo negativo. Perchè nella tabella di domenica prossima tu che risultato metteresti? 1 fisso! E se invece pareggiamo cosa facciamo? La tabella va tutta all’aria, e la terza partita, e la seconda e la quinta? Non valgono niente, vale se riusciamo a presentarci a quella gara e a battere la squadra avversaria, in questo caso il Parma. L’altra settimana eravamo a 5 punti dalla Champions, ora la distanza è aumentata, allora che facciamo, andiamo in depressione? Come ho visto che un po’ siamo andati perchè avevamo fatto una tabella, e invece noi dovevamo sapere che andare a pareggiare a Udine dopo aver cercato di vincere era un risultato che poteva essere normale, che ci poteva stare considerando che era dalla prima o dalla seconda giornata che l’Udinese non perdeva in casa e aveva perso con la Juve, dopo che aveva mandato a casa moltissimi avversari col sacco anche pieno o mezzo pieno. Vedi, questo ti condiziona e vai in depressione, siccome io in depressione non ci voglio andare, sono molto rilassato e sto bene qui, sto bene in campo e a fare il mio lavoro, cerco di esprimere il massimo e di far esprimere il massimo alla mia squadra entro un periodo limitato”.
In settimana la squadra ha risentito, parlando di concentrazione, dell’argomento societario che ha tenuto banco?
“Se ti ricordi, abbiamo già affrontato questo discorso, vi dissi che è un problema che non riguarda assolutamente l’area tecnica ma riguarda altri settori, come non ci ha coinvolto in quel periodo là, tanto meno ci coinvolge ora. Ne prendiamo atto, è una situazione che non riguarda noi, posso anche dirti che io non ne ho mai nemmeno sentito parlare dentro lo spogliatoio, a volte si fa qualche considerazione, qualche battuta però non è mai emerso questo fatto”.
Lamela in quale posizione dà il massimo?
“Ogni calciatore ha… se tu lo lasci libero senza condizionamenti, se tu facessi nel piazzale del Bernardini una partitella libera, ogni giocatore si collocherebbe, là dove lo porta il proprio istinto, dove si sente meglio. Erik si è sempre collocato in una zona di centro destra, diciamo, per avere probabilmente il piede sinistro verso la porta portandola dentro, credo che la sua collocazione ideale sia quella, ma è un calciatore talmente duttile – naturalmente è un calciatore offensivo – che se tu gli fai una richiesta particolare lui riesce ad assolvertela. L’ideale è metterli nella condizione di esprimere sempre quelle che sono le loro prerogative senza particolari condizionamenti”.
Può crescere ancora molto?
“Quanti anni ha Erik? 21? Io ne ho un po’ di più e sono cresciuto molto, specialmente negli ultimi dieci anni (ride ndr) quindi sappi che… ha 21 anni, stiamo parlando di un ragazzo che ha tenuto in piedi in Argentina una squadra che si doveva salvare, è venuto da noi da infortunato ed è stato qua tre mesi poverino e guardava gli altri giocare, ha reagito e ha preso il suo spazio. Ha fatto, quanti gol ha fatto nel campionato italiano? Non essendo una prima punta o un attaccante chiarissimo come caratteristiche ha fatto i numeri che ha fatto. Credo che già potremmo essere sodisfatti così e onorati di averlo con noi, poi è chiaro che il margine di miglioramento ce l’ha e anche ampio”.
Cosa ne pensa del gioco del Parma che comunque ha fatto il suo Campionato in casa ed è in cerca di continuità? Poi ha giocatori importanti come Rosi e Biabiany…
“Il Parma è una squadra che a me piace per come sta in campo, è sempre ordinata e ha le idee chiare, e come tu dicevi ha giocatori di spicco, importanti, che possono decidere una gara. E’ vero, i numeri magari dicono che magari fuori casa ha fatto un po’ più fatica rispetto alle gare casalinghe, però io sono abituato ad analizzare quello che ci riguarda e so che così come era successo con l’Udinese, anche col Parma… all’andata è finita 3 a 2, noi abbiamo già subito 3 reti da questa squadra e questo vuol dire sempre qualcosa”.
Pjanic come sta?
“Sta bene, diciamo anche che il nostro staff sanitario ha fatto veramente un bel lavoro, perchè per come era il piede il giorno dopo l’incidente eravamo veramente preoccupati che potesse essere una storia molto più lunga di quella che è, invece i tempi siu sono ridotti, lui si è messo a disposizione, ha lavorato molto, lo staff sanitario ha fatto un lavoro eccellente, la condizione è molto buona”.
Dodò sta trovando poco spazio, è una questione fisica o tattica?
“La conosciamo la storia di Dodò. Direi che tutte e due le componenti che hai citato sono da mettere a punto, ma come per ogni calciatore. Negli ultimi 15 giorni Dodò ha fatto passi da gigante, veramente. Sono veramente soddisfatto perchè ha migliorato decisamente tutte e due le componenti che citavi”.
(FINE)