INTER. Cori razzisti verso Adebayor

Ennessimo episodio di razzismo che vede protagonisti i tifosi italiani

FC Internazionale Milano v Tottenham Hotspur - UEFA Europa League Round of 16

NOTIZIE EUROPA LEAGUE – Il 2013 è iniziato da poco, ma quello di ieri sera è già il terzo episodio grave di razzismo negli stadi italiani. Dopo i clamorosi casi Boateng e Lazio, che è stata punita dalla EUFA con il divieto di aprire i cancelli ai tifosi per due partite, ieri sera a San Siro si è consumato un’altro episodio. Protagonista la curva dell’Inter che ha lungamente insultato l’attaccante avversario Emanuel Adebayor con insulti a sfondo razziale. In difesa del giocatore si sono schierati l’allenatore Villas Boas che ha dichiarato: “I cori si sentivano benissimo. E non è la prima volta” e sopratutto il portiere statunitense Brad Friedel che al Sun ha dichiarato: “L’Uefa può continuare ad organizzare campagne e iniziative in merito, ma finché certi comportamenti non verranno insegnati nelle scuole in certi paesi non cambierà mai nulla. Mia moglie è delle Barbados, vivo il razzismo da vicino. È un fenomeno mondiale che coinvolge gente molto ignorante.”. Sostegno ad Adebayor è arrivato anche dal suo ex allenatore Arsene Wenger che ha attaccato tutti i tifosi italiani:Il razzismo sembra essere un problema ricorrente in Italia quando le squadre inglesi giocano lì e non è accettabile. Se penso a quando giocavo io, ad oggi abbiamo fatto grandi progressi ma c’è ancora del lavoro da fare e c’è sempre la possibilità di ricadute.”.

A questo punto vedremo la EUFA prenderà provvedimenti, di certo il delegato presente ieri allo stadio ha sentito chiaramente i cori e ha segnalato la cosa all’arbitro. Intanto anche il presidente di FARE (Football Against Racism in Europe) Piar Powa ha usato parole pesanti nei confronti dei tifosi italiani: Tutte le partite degli Spurs in Italia in questa stagione sono state classificate a rischio razzismo da noi. Credo che il calcio italiano stia attraverso una mini-crisi, forse perchè la società italiana solo ora si sta confrontando con la propria diversità.”.

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