MANCINI SU BALOTELLI – Il tecnico del MANCHESTER CITY Roberto MANCINI è stato intervistato da SkySport. Ecco le sue dichiarazioni:
Su Balotelli
Lui è venuto qua tre anni fa. Con Mario comunque abbiamo vinto un campionato, una FA Cup, una Charity Shield. C’è stato sempre nelle vittorie. È migliorato e tutto. Poi i suoi errori li farà sempre. Non penso che Mario possa cambiare del tutto, io credo che anche il giorno che avrà 30 anni, ne farà, ma questo è lui, nel bene e nel male. Però la cosa importante è che lui capisca che in campo può e deve dare di più, sempre il massimo, perché da un giocatore come lui ci si aspetta sempre il massimo. E lui lo può fare.
Lo scontro tra Stramaccioni e Cassano ricorda quello che c’è stato tra te e Balotelli?
No no, queste sono balle, riportate solo dai tabloid e dai fotografi che erano qua, perché tra me e lui non c’è stato assolutamente niente. Noi stavamo giocando una partitina, io giocavo nella squadra avversaria, lui ha fatto un fallo su un suo compagno e io l’ho preso per la maglia e l’ho mandato via. Poi i fotografi hanno scattato e sembrava fosse… Quindi non c’è mai stato assolutamente niente. E non ho idea di quello che c’è stato tra Stramaccioni e Cassano, sinceramente.
Su Conte
Credo che abbia dato una mentalità importante alla squadra. Una squadra che gioca sempre al massimo. A livello fisico sono molto forti, è una squadra solida, credo che abbia fatto un grande lavoro. Assomiglia un po’ alla prima Juve di Lippi, come squadra, che non vinceva da diversi anni e sta facendo un ottimo lavoro.
In Europa la Juve può arrivare fino in fondo?
Sì, in Europa adesso è tutto aperto. Perché poi in due partite a volte passa anche la squadra che non è più forte dell’altra. Nessuno pensava che il Milan battesse il Barcellona e ha vinto 2-0. Basta prendere il Chelsea dell’anno scorso: dopo il 3-1 di Napoli nessuno pensava potesse arrivare in finale e vincere e poi vinse. La Champions League è una storia particolare.
Da ex laziale avresti delle remore ad allenare la Roma in futuro?
(Ride, ndr). Prima di tutto non c’è mai stato niente, questo è da chiarire. Io sono un professionista, il giorno che verrò via di qua e deciderò di tornare in Italia, se ci sarà una squadra che mi farà un’offerta… Quando uno fa questo lavoro cambia squadra. Non si può stare sempre nella stessa squadra.
Sembra ci sia stato già più di un contatto tra l’Inter e Dzeko… Non ne sai nulla?
No no. Dzeko è per noi un giocatore importante. In questo momento non abbiamo mai parlato di cessioni e acquisti, perché abbiamo ancora 10 partite. Poi a giugno tutto può accadere, perché io capisco anche che ci sono dei giocatori che giocano e non giocano e vogliono avere il posto sicuro. Se mi chiedono di andare via e noi abbiamo la possibilità di cambiarlo con un altro giocatore e prendere i soldi che abbiamo speso per Dzeko… Ma questo vale per Dzeko perché mi hai menzionato Dzeko, ma vale per qualsiasi giocatore.
Sarebbe adatto per le caratteristiche del campionato italiano?
Dzeko per me è un grande giocatore, ha bisogno sicuramente – anche per il fisico che ha – di giocare sempre. È un giocatore che in Italia se gioca sempre può fare oltre 20 gol.
È un giocatore che vale 20 milioni di euro?
Beh, forse qualcosa in più.