Il portiere bianconero dice: “La finale? Se pensiamo dove eravamo 15 mesi fa essere fra le prime otto è già un bel traguardo”…
Il portiere della Juventus Gigi Buffon ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport, nel post partita di Juventus-Celtic.
Oggi una paratina semplice…
“Diciamo che va fatta, nel senso che quando non le faccio se no dicono che Buffon la deve fare, per cui bisogna mantenere alta la considerazione che gli altri hanno di me, bisogna farsi trovar pronto“.
Rispetto alle tue passate esperienze, che cos’ha di diverso questa squadra?
“Sicuramente abbiamo un lato positivo che giochiamo sempre la partita cercando di imporre le nostre conoscenze e il nostro gioco, cosa che magari nelle altre avventure in Champions non avevamo perché ci affidavamo di più ai colpi dei singoli che probabilmente erano superiori in quanto a caratura internazionale e qualità. Invece, bisogna fare di necessità virtù e credo che in questo modo si riesca ad esaltare la bravura di ogni giocatore che è a disposizione di questo gioco che ci insegna quotidianamente il mister“.
Arrivare in fondo è possibile? Ci credete?
“Arrivare in fondo… Siamo già tra le prime otto d’Europa, se pensiamo che quindici mesi fa siamo arrivati settimi per la seconda volta di fila in Italia, credo che sia già un bel traguardo conseguito. Ci vuole molta fortuna per arrivare in fondo in queste competizioni, lo abbiamo visto ieri tra Manchester e Real, una partita che probabilmente era incanalata a favore del Manchester e sarebbe passato il Manchester, una casualità, un errore, una fatalità ha fatto sì che invece il Real Madrid sia andato avanti. Ci vuole bravura, ma anche fortuna“.
Chi avresti preferito tra le due?
“Del Real ho timore perché l’ho incontrato tre volte e l’ho sempre buttato fuori, per cui per il calcolo delle probabilità… Se si dovesse affrontare il Real, speriamo che sia più avanti perché vorrebbe dire che abbiamo fatto un altro passo in avanti“.
Questa Juve che cos’ha in più o in meno rispetto alle altre?
“Secondo me, realmente, la nostra forza è il fatto di avere la consapevolezza che in questo anno e mezzo abbiamo appreso proprio tatticamente, in quanto a gioco, delle conoscenze che prima non avevamo mai avuto, e queste conoscenze ti permettono di andare su tutti i campi e contro tutti gli avversari a fare la partita, che poi vuol dire vincerla o perderla, però sai che nei momenti magari di difficoltà il gruppo ha una risorsa incredibile che è proprio quella del gioco e del provare a irretire l’avversario con delle trame congeniali e ben preparate in questi anni“.