RASSEGNA STAMPA. IL MESSAGGERO – Nell’edizione odierna, ‘Il Messaggero’ propone un’intervista esclusiva a Dino Da Costa. Il brasiliano, classe 1931, 71 reti con la maglia della Roma, torna sul prestigioso record raggiunto da Francesco Totti e ancora oggi si emoziona nel parlare di Gunnar Nordahl. Ecco alcuni estratti dell’intervista:
DA COSTA RACCONTA NORDAHL – «Una persona perbene, innanzi tutto. Un vero signore, anche in campo. Un giocatore estremamente corretto, leale. e fortissimo. Aveva un gran fisico e da centravanti puro qual era sfruttava al meglio la sua stazza. Era quasi tutto destro, aveva un piede piccolo e questo gli consentiva di colpire sempre bene il pallone e di tirare delle autentiche cannonate. Immarcabile, per via della sua fisicità”.
L’ANEDDOTO – «L’anno prima che il Pompiere (il nomignolo di Nordahl, ndr) venisse alla Roma, andammo a San Siro per giocare contro il Milan, perdemmo 4-1 (8 gennaio 1956, ndr) e lui in un’azione d’attacco travolse Losi e Stucchi, mandandoli entrambi a terra, senza commettere fallo. Neppure due difensori ce la facevano a tenerlo…».
DA NORDAHL A TOTTI – «Complicato fare un paragone tra i due: altri tempi, altro calcio. Di certo, Gunnar è stato più punta di Totti. Al di là di tutto, lo paragono a Rivera perché ha scelto una squadra, Gianni il Milan, lui la Roma, e non l’ha mai tradita».
L’ELOGIO A TOTTI – «L’ho spiegato prima, oggi si gioca un altro calcio. Ma Totti è uno che ha segnato tanto, tantissimo senza aver mai vissuto per il gol. E’ uno che, grazie alla sua classe e alla sua fantasia, ha fatto anche fare tanti gol ai propri compagni. Chi prenderei tra Totti e Nordahl? Francesco. Più completo».
TOTTI, IL NUMERO UNO – «Chi il migliore tra Totti, Baggio e Del Piero? Al primo posto metto Totti, senza esitazioni. Gol, altruismo, destro, sinistro, testa, punizioni. Tutto. E tutto questo nonostante gravi infortuni».