Montella alla vigilia di Fiorentina-Chievo: “Mancano alcuni dettagli. Europa traguardo possibile. Cuadrado lo vorrei più pratico, Compper…”
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Alla vigilia di Fiorentina-Chievo parla come di consueto nella sala stampa “Manuela Righini” dello stadio Franchi l’allenatore viola Vincenzo Montella.
Squadra poco cattiva? “Le critiche fanno bene nella giusta misura. La parola “cattiveria” è riduttiva, diciamo che è poco pratica e non riusciamo ultimamente a gestire risultati positivi. A parte la partita di Torino dove abbiamo sbagliato per portare le partite in fondo dobbiamo stare costantemente nella metà campo offensiva. Dobbiamo imparare a conoscere i nostri limiti, la perfezione nel calcio non esiste, ma noi non ci facciamo condizionare da un risultato negativo”.
Dopo Bologna eri più arrabbiato o deluso? “Sicuramente arrabbiato, e visto che la squadra rispecchia il suo allenatore domani dovremo scendere in campo arrabbiati e convinti di portare a casa il risultato. Il Chievo nasconde molte insidie perché non molla mai, ha un allenatore astuto e intelligente, ma noi sappiamo come fare durante la partita e non creare disfattismi”.
Poca attenzione durante i 90 minuti? “Un giocatore non sceglie mai di giocare male, sull’attenzione durante l’arco della partita però siamo a un buon punto”
Cuadrado? “Non abbiamo giocatori in rosa simili a lui, però da Guillermo mi aspetto più gol e assist, quindi tornando al discorso precedente voglio da lui più praticità. 4-3-3 o 3-5-2 non fa differenza, perché a elastico i due moduli si somigliano. Abbiamo provato diverse soluzioni per sostituirlo”.
All’andata il Chievo mise in difficoltà la Fiorentina: “Il Chievo all’andata ci mise in difficoltà, fu uno dei primi tempi più brutti della stagione, ma nella ripresa riuscimmo a cambiare ritmo e giocare come sappiamo”.
A volte bisognerebbe essere meno belli e più pratici? : “In certi momenti non possiamo permetterci certe giocate, deve prevalere la praticità negli ultimi 5 minuti quando le forze sono ridotte e siamo tutti allo stesso livello. Bisogna capire i momenti, non basta spazzare la palla in tribuna ma gestire meglio certe situazioni.
Il traguardo europeo: “Certo che noi vogliamo arrivarci, l’obiettivo è il nostro massimo e saranno le restanti 12 partite a dirlo. Mettendo sulla bilancia tutti gli episodi sono più quelli positivi di quelli negativi”.
L’aplomb che trasmetti è sempre la stessa: “Per farsi capire non è necessario alzare la voce, quello che dico alla squadra lo dico a modo mio e credo di farmi capire. Il problema a Bologna era di atteggiamento, e i loro cambi tattici ci hanno messo in difficoltà, nel dopo partita ero arrabbiato non per certe domande ma perché semplicemente stavo rileggendo certi episodi. E’ due-tre partite consecutive che perdiamo nello stesso modo, e noi dobbiamo imparare a vincere non solo dominando ma anche soffrendo.
Gli acquisti di gennaio come li vedi? “Io metto in campo la squadra che reputo migliore in quel momento. Abbiamo 6 diffidati e possiamo anche utilizzare nuovi acquisti. Compper è forte e sarà il campo a giudicare se è la scelta giusta.
42 punti dopo 26 giornate sono pochi o tanti? “Questa squadra ha meno punti di quelli che avrebbe meritato, ma considerando che siamo una squadra nuova e tanti giocatori messi insieme in poco tempo il lavoro è buono.Ci mancano ancora alcuni dettagli ma siamo ad un buon punto”.