SERIE A. Uscita Zenga: «Inter 3a, EuroCatania»

LA GAZZETTA DELLO SPORT – «Soffro da ultrà per i nerazzurri. La serenità che c’è fra gli etnei merita l’Europa League»

(getty images)
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RASSEGNA STAMPA – Walter Zenga, ex portiere dell’Inter, ed ex allenatore del Catania, parla della sfida europea di Domenica tra le due squadra allenate da Stramaccioni e Maran. Ecco uno stralcio delle sua intervista alla Gazzetta dello Sport:

Salve Zenga, tutto bene con l’Al Nasr? «No, male».

Cosa è successo? «Mi girano. Siamo appena tornati dall’Iran: abbiamo perso tre a zero la prima di Champions. Ho una gran rabbia».

Qui, domenica, c’è Catania-Inter: lei ex nerazzurro e tifoso ma anche ex tecnico dei siciliani. Gli etnei in alto: sorpreso? «Proprio no. La stagione in cui arrivai (aprile 2008, ndr) ci salvammo all’ultima giornata, l’anno successivo raggiungemmo la salvezza a 7 turni dalla fine. Lì c’è organizzazione e sono anni che sanno fare bene le cose. Il segreto?Intanto c’è un Centro sportivo spettacolare: Torre del Grifo. Ed è una delle tante conseguenze di una società che mette tutti, e sottolineo tutti, nelle condizioni di dare sempre il 100%».

Il Catania non sbaglia un colpo da anni: merito di un nucleo di giocatori insieme da tempo o degli allenatori passati da lì? «La seconda, perché ogni allenatore ha portato le proprie qualità in un contesto sano. Poi conta quel nucleo di cui parla lei, avere tanti argentini vale tanto. Ripeto però che il plusvalore è la società: Pulvirenti è uno che ti difende fino alla fine e ti fa lavorare bene. E mi spiace che abbia litigato con Lo Monaco».

Eccoci all’Inter: come dice uno striscione, «c’è del disagio»? «Anch’io soffro un po’: quando qui mi metto davanti alla tivù a guardare la mia squadra del cuore sembrò un ultrà. Mi trasformo. Voglio però sottolineare una cosa: l’Inter sta facendo il suo, e credo che nessuno potesse pensare di attaccare lo scudetto all’inizio di questa stagione. Ci vuole tempo».

Nemmeno dopo la vittoria allo Juventus Stadium? «Se l’Inter avesse i 6 punti persi contro il Siena chissà … La vittoria a Torino? A volte i risultati mascherano: l’Inter sta rinnovando e crescendo».

Per arrivare dove? «Ad inizio anno dissi: Juve prima, Napoli secondo, Inter terza. Per me finirà ancora così».

Stramaccioni e il tormentone: Zenga allenatore dell’Inter. «Strama è bravo, preparato: non conta l’età ma la consapevolezza nel lavoro. E’ normale che uno sogni di allenare la squadra del cuore, ma nella vita ci sono momenti e concatenazioni: a me non si è incastrato nulla. E poi sto bene qui, e il contratto è fino al 2014».

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