Il tecnico partenopeo ha anticipato il big match contro la Juventus ricordando ai tifosi “che sono 23 anni che mancano i primi posti”…
CONFERENZA MAZZARRI – Si avvicina il giorno del big match tra Napoli e Juventus, e dopo le parole del tecnico bianconero Antonio Conte sono arrivate anche quelle di Walter Mazzarri, mister del Napoli:
Il Napoli in casa ha fatto male alla Juventus con gli inserimenti?
“Tutte le squadre da quel momento si sono messe a cinque dietro per chiuderci gli esterni. Perciò non si può paragonare con anni fa, quando c’era Lavezzi la Juve giocava a quattro ed era tutto diverso. Anche noi abbiamo cambiato tante cose“.
Pirlo decisivo, bisognerà limitarlo?
“Se Pirlo può giocare al suo meglio la Juventus viene agevolata, così come quando a noi lasciano giocare Hamsik. La Juventus però è una squadra completa, non è solo Pirlo, ci sono movimento degli attaccanti per favorire gli inserimenti di Marchisio e tante altre situazioni“.
Preparazione fisica condizionata dalla Supercoppa?
“S’è dovuto fare un calendario particolare per la preparazione. In questo momento la squadra sta bene. Con le mie squadre è sempre capitato che quando migliorano i campi abbiamo sempre raccolto di più e siamo cresciuti“.
Crescita mentale rispetto all’andata?
“Se voi andate a ripercorrere la gara d’andata, tenendo presente che eravamo fuori casa, fino al momento del gol di Caceres su una marcatura persa eravamo almeno alla pari con loro. Abbiamo confermato in quell’occasione di essere una squadra tosta perchè segnarono su un angolo“.
Un passo ulteriore di crescita?
“Io parlo sempre di prestazione, ma è difficile confrontarsi con voi quando va male per un episodio. Io penso che ad Udine è difficile per tutti e creare 4-5 palle gol non è da tutti. Andasse così direi lo stesso con la Juventus, non si può giudicare solo in base al risultato“.
La squadra non mette in condizione di far segnare Cavani:
“Sicuramente, mentre prima quando faceva tanti gol era tutto merito suo. Al di là di tutto ero convinto segnasse già ad Udine, purtroppo è stata questione di centimetri sia all’inizio che sulla palla di Armero. I gol vengono naturali, conosce i movimenti di Cavani ma più ci pensa e più non fa gol. Lui è un bomber diverso, deve trovare il gol senza dare punti di riferimento, tagliare verso l’area, non può aspettare fermo in area di rigore come altri attaccanti“.
Cosa significa vincere?
“Sarò il martello di sempre, penseremo subito al Chievo in ogni caso. Perchè se ci va bene non si dovrà sottovalutare la gara seguente. Tutte le gare valgono tre punti. Anche due anni fa si parlò di gara scudetto ed i giocatori entrarono timorosi non riuscendo a dare il meglio. L’esperienza l’abbiamo fatta, anche in Champions, ho detto ai ragazzi di entrare sciolti“.
Maggiore pressione sul Napoli:
“Dopo la gara con l’Udinese ho fermato la squadra e gli ho detto di preparare bene la gara con la Juventus ma sapendo che, comunque andrà, sarò un martello come sempre perchè ci sono altre undici gare. C’è grande unione tra me e loro“.
In caso di risultato negativo bisognerà guardarsi alle spalle?
“Sicuramente. Dietro ci sono squadre fortissimi, infatti è importante sapere che siamo davanti a squadra di livello come Milan, Inter, Roma e ci metto anche la Fiorentina“.
Male nelle ultime prestazioni:
“Con la Lazio è andata bene, meritavamo di meno. Con la Sampdoria invece avremmo vinto con un terreno di gioco all’altezza, perchè siamo arrivati davanti al portiere tante volte non riuscendo a segnare per diversi rimbalzi errati. Con l’Udinese sono stato contento della prova, li abbiamo messi sotto. A volte va bene come con la Lazio, altre invece va male“.
Tre contro tre per non fargli iniziare l’azione?
“Non abbiamo avuto tanto tempo per prepararla, ma sappiamo cosa fare in campo. Loro hanno valori altissimi, anche Buffon riesce ad iniziare l’azione da dietro ed i difensori sono bravi palla a terra“.
All’andata hai detto che la partita chiave sarà al ritorno?
“Il ritorno al San Paolo è chiaramente uno svantaggio, con uno stadio pieno, così come all’andata era un aspetto positivo per loro. Questa chance ce la giochiamo in casa nostra“.
“Devo dire una cosa su Calaiò. Ho sbagliato a dare troppe risposte a Sosa, certe cose restano nello spogliatoio, ma il ragazzo è gradito tant’è che l’ho voluto io. E’ un giocatore che potrà esserci utile quando lo riterrò opportuno. A Plzen s’è perso come squadra, non è colpa sua, ed a Roma ci ha aiutato nell’assalto finale a pareggiare. Calaiò è un ottimo giocatore e ci servirà sia nel gruppo che in campo“.
La partita più importante della tua carriera?
“Non credo, ce ne sono state tante. Anche gare importanti di Champions. Se siamo questi livelli deve essere un merito di tutti, non un orgoglio mio. Il Napoli fa paura a tutti e compete con la Juventus che è sempre stata lì al vertice in cento anni di storia salvo qualche stagione. Io la penso così: comunque andrà sarà un successo“.
Sarà il Napoli a fare la partita?
“Il Napoli, quando gli altri lo consentono, fa la partita, poi se gli avversari sono forti e ci costringono a difenderci lo facciamo. L’importante è fare sempre il massimo“.
Napoli sfavorito?
“Se porta bene essere sfavoriti allora lo siamo. Certo è che la Juventus è in grande forma“.
Crescita del Napoli?
“Sono 23 anni che, a parte il terzo posto mio di due anni fa, non arriva mai nelle prime posizioni. Il Napoli è in crescita, da tre anni compete con le migliori del campionato italiano e questo è un successo che qualcuno dimentica di ricordare ai tifosi“.
Terreno di gioco?
“E’ molto bello, peccato non ci sia stato in passato. La palla rimbalza bene e siamo avvantaggiati ma domani di fronte ci sarà una squadra tecnica. Ci sarebbe stato utile in altre partite con avversari diversi“.
La designazione di Orsato?
“Per me sono tutti uguali, Orsato è un grande arbitro e ci sta bene sperando che venga applica il regolamento“.
E’ una partita scudetto o solo una gara importante?
“E’ facile non dire partita scudetto, ce ne sono altre undici e può succedere di tutto. Dopo questa ci sono altri 33 punti in palio. Che poi sia una partita sentita, importante e che è speciale per i napoletani, questo lo sappiamo tutti e ne abbiamo già affrontate tante e spesso ci è andata bene“.