LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’Udinese corre pochi rischi: gli azzurri se la prendono con l’arbitro ma non segnano per la seconda gara di fila. E tra 3 giorni al San Paolo c’è la capolista
RASSEGNA STAMPA – Il Napoli del Friuli ha confermato il momento di appannamento e ha ancora una volta sprecato la prima parte del match con un atteggiamento attendista e un ritmo compassato che ha permesso ai padroni di casa di attestarsi facilmente a protezione della propria metà campo. Rispetto allo 0-0 casalingo con la Samp, gli azzurri, senza mai soffrire dietro ma senza mai impadronirsi del match, hanno costruito di più in attacco. Alla fine si possono contare 4 nitide palle gol, che in casa dell’Udinese rappresentano merce rara. Peccato abbiano fruttato un incasso modesto. Due di queste ghiotte occasioni sono capitate a Cavani, come detto, le altre due a Hamsik: se steccano i tenori c’è poco da rammaricarsi. A fare da rampa di lancio in entrambe le circostanze un terzino, Armero, ex di turno, appena dotato da Mazzarri dei codici di comportamento. […] Un pareggio al Friuli non è mai da disprezzare (in casa l’Udinese aveva vinto le ultime quattro), è evidente che dei due 0-0 consecutivi che hanno impantanato gli azzurri quello che fa più male è il primo, con la Samp. Però è altrettanto evidente come al calo di rendimento di Cavani (e non è un problema fisico, corre fin troppo) bisogna sommare il periodaccio di Pandev, l’intermittenza dell’acerbo Insigne, la costante rinuncia di Mazzarri all’arma aerea Calaiò (pare che intralcerebbe Cavani: mah), la condizione non brillante di Inler (sostituito ancora) e l’appannamento di Hamsik, pure ieri volenteroso ma non incisivo. Insomma si arriva al cospetto della Juve con una squadra piena di interrogativi. Una volta si sarebbe gridato «Diego, pensaci tu». Adesso il San Paolo cosa s’inventerà?