ROSSONERAZZURRI. Il derby di Milano visto da un interista

(GETTY IMAGES)

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NEWS INTER –Il coraggio è la virtù umana che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione.

Il coraggio è l’arma che tutti i tifosi interisti si aspettavano dalla loro squadra per affrontare i rivali più attesi, i rivali più in forma, i rivali che avevano battuto, come l’Inter del triplete, la squadra più forte al mondo, il Barcellona. Ma già dalle formazioni ufficiali, chi scrive, si è reso conto che anche in questo derby ci sarebbe stata tantissima sofferenza. Un “11” creato per contenere e non creare gioco, una squadra formata per un pareggio e non per annichilire l’avversario e far capire, una volta ancora, che l’inter non ha paura del diavolo, ma lo affronta a viso aperto.

Stramaccioni schiera una formazione senza costruttori di gioco a centrocampo, l’unico giocatore in grado di “accendere la luce” a questa squadra era Cassano, ma il mister lo fa giocare molto largo e di fatto annulla la possibilità, per “Fanta Antonio”, di inventare calcio. Altra scelta discutibile è stato lo schierare Guarin largo a destra con, alle spalle Nagatomo, con la speranza di contenere le cavalcate di un giocatore molto giovane, ma dotato di grande corsa e personalità come De Sciglio e uno degli attaccanti più pericolosi del campionato e della nazionale, El Shaarawy. Questa scelta ha portato più problemi che soluzioni, mettendo in continua difficoltà la difesa e soprattutto il mal ridotto Ranocchia che, nonostante il ginocchio messo male, ha disputato una partita molto più che dignitosa.

Il risultato di tutti questi fattori ha portato ad un primo tempo di passione e sofferenza per l’Inter, con Handanovic migliore in campo e in alcuni tratti quasi sovrannaturale, soprattutto nella mostruosa parata in risposta al grandissimo colpo di testa dell’ex Balotelli.

Nel secondo tempo, fortunatamente, Stramaccioni corre ai ripari, inverte Nagatomo, pessimo nel primo tempo, con il Capitano e gli effetti si vedono immediatamente, infatti sulla fascia destra il controllo del gioco è pressoché totale. Altro cambio azzeccato è stato inserire Schelotto per Alvarez e portare, finalmente, Guarin in mezzo al campo, il suo ruolo ideale. L’inter riesce finalmente ad avere coraggio, avanza il suo baricentro, comincia a prendere campo fino ad arrivare al minuto 71, dove gli sforzi finalmente vengono ripagati dal massimo dei risultati, cross di Nagatomo e colpo di testa di Schelotto. I due giocatori che non ti aspetti ma che fanno diventare la San Siro Interista una bolgia. Il coraggio che prima latitava finalmente prende piede, i rossoneri faticano e l’inter finisce in crescendo, rischiando, nel finale, anche di vincere.

Stramaccioni afferma: “Pari giusto, ora basta con le critiche”. Siamo d’accordo, ora basta critiche. Ma una cosa la vogliamo ancora sottolineare. Questa è l’inter, una delle squadre più importanti del mondo, noi tifosi vogliamo, anzi pretendiamo, che l’inter abbia più coraggio che scenda in campo per imporre gioco e non subire quello degli altri e che giochi sempre per vincere e non per limitare i danni in attesa di tempi migliori.

 

Riccardo Trionfera
RossoNerAzzurri su Radio Manà Manà Sport

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