JUVE, prove di fuga. Schiantato il SIENA, il NAPOLI è a -7

(getty images)
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RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – La Juventus è come Paganini: non ripete. Gli errori. Dopo una caduta, si rialza. Sempre. Così recitava la storia recente. Confermata. In questo caso, il Siena le ha teso la mano per sollevarsi. Conte ha predicato rabbia e concentrazione per tutta la settimana, perché la tigre che lui conosce bene, la tigre che ha morso Inter e Lazio, avrebbe avuto fame di punti e magari di un altro boccone prelibato per sperare nella chimera salvezza. Invece la Juventus si è trovata di fronte un gattino bagnato, incapace per lunghissimi tratti di creare il benché minimo problema.
Adesso la Juve guarda il Napoli da sette gradini più su, nell’attesa che scenda in campo stasera al Friuli con l’Udinese. Poi sarà tempo della grande sfida. E Conte ci arriva come voleva. Il Siena avrà deluso, ma la Juve ha giocato una gara, diremmo, essenziale. La vecchia Signora è diventata ancora più saggia. Nel campionato scorso non perdeva mai, ma proprio di questi tempi si riempiva di pareggi con le piccole che si presentavano a casa sua con l’armatura. Adesso invece i punti che deve fare la Juve li fa. E se c’è qualche capitombolo in più, pazienza. C’è anche la Champions che pesa.
A dire il vero, nella prima mezzora i bianconeri sembravano preda di un attacco di «barcellonite» acuta, nel senso del Milan. Possesso palla totale, bei ghirigori, scambi infiniti ma appena un paio di tiri verso Pegolo. Il Siena se ne stava nella famosa cuccia e, anche se non metteva mai fuori il muso dal suo centrocampo, rischiava pochissimo. Ma il Siena non è il Milan, appunto. E senza ripartenze pericolose, la Juve poteva tessere la ragnatela e cercare l’affondo che prima o poi sarebbe arrivato. Una volta alzato il ritmo, ecco le occasioni. E il gol di Lichtsteiner che sarà stato anche fortunoso (rimpallo su Pegolo in uscita) ma meritato sopratutto per il pendolino svizzero in gran spolvero. Quattro gol in questo campionato, tutto a fare da apriscatole a partite bloccate. Chapeau.
Il primo round si è chiuso con un’occasione di Pogba. Nel secondo ti aspettavi la reazione del Siena e Iachini ci ha provato, cambiando uomini e un paio di sistemi. Niente da fare. Il primo segno su tabellino dei toscani è un calcio d’angolo, al 4′ della ripresa. Il primo tiro al 31′, dove, però, Buffon deve fare la prodezza mandando sulla traversa la zuccata di Emeghara. Curioso, due soli tiri in porta del Siena, una traversa e un palo. Di Terlizzi da fuori. Ma poi c’è stata soltanto la Juve. Sono saliti in cattedra Pirlo, Pogba e soprattutto Marchisio, e la Juve ha blindato la partita. Giovinco, fin lì evanescente, imbeccato da Pirlo ha firmato il 2-0 e poi il francesone pieno di talento ha chiuso i conti sul 3-0 con azione personale. Fin troppo facile, direte. Ma spesso è la forza della Juve che rende le cose facili.

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