ROMA. Lo “sceicco fantasma”. Dubbi e misteri su AL QUADDUMI

IL CORRIERE DELLA SERA (G. Piacentini) – Sono tanti gli interrogativi che stanno nascendo intorno alla figura dello sceicco accostato alla Roma…
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Da giorni ormai non si parla che di Adnan Adel Aref Al Qaddumi al Shtewi e, come riporta il Corriere della Sera, intorno alla sua figura ci sono diversi dubbi. Ad esempio sul fatto che è in Italia da quasi 40 anni ma di lui non ci sono tracce. Giovedì sera la Roma ha annunciato di “aver siglato un accordo preliminare” per l’ingresso in società dello sceicco. Due anni fa al Qaddumi si era lanciato in un’altra impresa, quella del «salvataggio» della società Acqua Marcia, sull’orlo del fallimento. Presentato da un intermediario, fu accolto a braccia aperte dietro la promessa di un acconto di 30 milioni di euro su 700 pattuiti. La promessa non è stata mantenuta. Lo sceicco aveva scelto come «residenza » un casale in zona Borghesiana, estrema periferia sud-est. Da uno con patrimonio (presunto) come il suo ci si aspetterebbe altro. Tra Perugia (altra sua residenza, dove vivono la moglie impiegata e il figlio carabiniere) e Roma si spostava in treno, regionale. A suo tempo, insieme con il consulente Sean Desor, aveva provato a rilevare la Roma attraverso un’offerta ritenuta irricevibile da Unicredit. Per gran parte della giornata di ieri sono circolate voci in base alle quali al Qaddumi avrebbe usato come tramite l’ex attaccante juventino Michele Padovano, il cui curriculum non è proprio immacolato (è stato condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione per una vicenda di droga). In serata invece fonti vicine alla società giallorossa hanno escluso che Padovano abbia avuto un ruolo nella vicenda.
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