RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – E siamo già ai tempi record. Ma non per la Ferrari. È toccato infatti al sorprendente Sergio Perez con la McLaren e (ovviamente) a Sebastian Vettel con la Red Bull scendere sotto il limite della pole di Pastor Maldonado nel GP Spagna 2012, non solo grazie a gomme Pirelli che offrono migliori prestazioni, ma anche in virtù dei progressi delle auto. Perez ha fatto un tempo eccezionale, 1’21″848, Vettel è stato 3 decimi più lento. Entrambi avevano gomme tenere, a differenza di chi segue in classifica (Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Fernando Alonso), che montava le medie. Ma rispetto a martedì, la Ferrari ha fatto un passo indietro di 3 decimi, in una giornata particolarmente sofferta in quanto a fine mattinata si è rotto un terminale di scarico, con danni a qualcosa di imprecisato al posteriore tanto che la riparazione ha richiesto più del previsto. Dopo di che Alonso ha ripreso con un ritmo di collaudo mai eccessivo e mai sopra le righe, in quanto aveva evidentemente qualcosa di particolare da collaudare. Cosa? Impossibile saperlo in una Ferrari ultrablindata che non farà parlare Alonso neppure oggi alla fine dei suoi test (domani c’è Massa). Addirittura, i due piloti resteranno muti per tutti i 4 giorni delle prove di inizio marzo sempre a Montmelò: apriranno bocca solo il lunedì successivo, a bocce ferme, stimolati dall’iniziativa di uno sponsor. Non ci sembra un modo molto popolare di dialogare con chi ama la F.1, in un momento peraltro di crisi e di moderato interesse per quanto avviene sulle piste. Ieri è stato invece il capo dei motori, l’ingegner Marmorini, a spiegare il guasto: «Lo scarico aveva già fatto molti chilometri, era a fine vita. E la miniaturizzazione operata nel posteriore, se parliamo di raffreddamento, non incide affatto: è tutto sotto controllo». Marmorini ha poi spiegato che il motore turbo del 2014 sarebbe teoricamente pronto per scendere in pista verso agosto, ma senza accordo tra team girerà solo il prossimo febbraio.