IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (P. Marchetti) – Il Pescara non c’è più. Fallisce l’ennesimo appuntamento casalingo e con la sconfitta (0-2) subita contro il Cagliari, lascia per strada buona parte delle speranze di ribaltare una situazione di classifica difficile. Gli effetti della cura-Bergodi sono durati poco. E proprio nel momento in cui sembrava aver trovato la formula giusta, la formazione abruzzese si è liquefatta improvvisamente, trasformando l’Adriatico in terra di conquista per gli avversari. Una vittoria che invece consente al Cagliari di mettere fine a una settimana difficilissima. L’arresto di Cellino aveva rischiato di travolgere anche la squadra con un’ondata di instabilità. E invece la formazione di Pulga e Lopez non ha trovato ostacoli concreti e ha potuto fare al suo Presidente un regalo che proprio i giocatori, appena finito il match, hanno affidato al web. Nainggolan, poco dopo il fischio finale, ha pubblicato su Twitter una foto che ritraeva la squadra festante negli spogliatoi dell’Adriatico che esponeva uno striscione con scritto “Presidente, sempre presente”. Il Pescara di Bergodi è stato presente solo nei primi 45 minuti, ovvero quando ha provato a limitare i danni, chiudere gli spazi a Ibarbo e Sau difendendo ai limiti della propria area di rigore, affidando alla fantasia di Weiss le poche chances di impensierire Agazzi. Risultato: il Cagliari ha avuto quasi stabilmente il possesso del pallone infrangendosi ai limiti dell’area abruzzese, ma l’unico brivido è stato legato a una gran parata del portiere sardo che tocca sul palo un bolide di Weiss. I problemi del Pescara arrivano nella ripresa, quando deve provare a far qualcosa per vincere. Non riesce a mettere insieme una sola azione degna di nota. E il Cagliari, forte di una superiorità quasi schiacciante nel possesso palla, alla fine trova l’errore decisivo della difesa biancazzurra. Che, tentando maldestramente un fuorigioco, lascia solo Sau a pochi metri da Perin. Implacabile il colpo di testa del bomber sardo che si ripete pochi minuti dopo facendosi beffe dell’argentino Bianchi Arce. Nel finale piove sul bagnato. Si fa espellere Weiss per un fallaccio. Anche lui, come Blasi, Zanon e D’Agostino, salterà la sfida con la Lazio.