LA GAZZETTA DELLO SPORT – Jovetic e Ljajic straordinari. Strama è sotto accusa. Il tecnico sbaglia le mosse: arriva l’8a sconfitta in campionato…
RASSEGNA STAMPA – (L. Calamai) – E dire che centinaia di tifosi viola lo volevano mandare in panchina dopo le ultime deludenti prestazioni. Jo-Jo in una notte si riprende tutto. L’amore della sua gente, il ruolo di trascinatore della Fiorentina, un valore di mercato superiore ai 30 milioni. Grazie alla vittoria per 4-1 sull’Inter i viola salgono in classifica a quota 42, la zona Champions non è poi così lontana. L’altra faccia della medaglia è lo sguardo perso nel vuoto di molti giocatori nerazzurri. A sette giorni dal derby i ruoli si sono capovolti: ora c’è Balotelli davanti. Il black-out del Franchi porta tutto il pianeta nerazzurro sul banco degli imputati. Il Presidente Moratti che all’improvviso ha deciso di non presentarsi alla stadio aveva annusato qualcosa? Il primo sotto accusa è Stramaccioni. Il tecnico sbaglia scelte e approccio. Tre gli errori evidenti: 1) lasciare libero Pizarro di creare calcio; 2) lasciare alla Fiorentina la possibilità di sviluppare il suo abituale titic-titoc rinunciando a pressare alto; 3) non accompagnare mai con più di due uomini le rare ripartenze. Ma c’è dell’altro. E’ vero che l’infortunio di Milito ha disarmato l’attacco, ma come spiegare la mancanza di conclusioni in porta? L’unico tiro vero ha fruttato il gol della bandiera. In questo caso le responsabilità di Cassano e Palacio sono parziali. E’ la manovra che è mancata. Stramaccioni è partito con il 4-3-1-2 con un centrocampo così organizzato: Cambiasso a destra, Kuzmanovic centrale e Kovacic a sinistra. Dopo il primo schiaffone il tecnico nerazzurro ha spostato tutti e tre i centrocampisti chiedendo a Kovacic di fare il playmaker. Ma la musica non è cambiata. Così come l’Inter non ha cambiato marcia quando in avvio di ripresa la squadra è passata al 4-3-3 con Alvarez al posto di Kovacic. Una confusione totale. Confusione tattica che si somma a un atteggiamento troppo moscio da parte di un gruppo mai in partita. Con Diego e Andrea Della Valle in tribuna riaffiora, dopo un mese di sofferenze, la vera Fiorentina. Montella finalmente mette la squadra al servizio di Jo-Jo proponendolo come centravanti. Senza Toni che gli chiude i corridoi e con l’amico Ljajic al fianco il montenegrino entra subito nel vivo della partita. E’ suo il tocco che consente a Ljajic di realizzare di testa il primo gol (13′ p.t.) ed è ancora suo il siluro che lascia immobile Handanovic (33′ p.t.) chiudendo in pratica la gara. Il fuoriclasse viola realizza anche la terza rete in avvio di ripresa (10′) sfruttando un tocco di Aquilani e un altro sbandamento di tutto il pacchetto arretrato dell’Inter. Ma, nella trionfale galoppata, come non sottolineare la regia illuminata di Pizarro, le accelerazioni di Cuadrado, i tocchi di Borja Valero e la doppietta di Ljajic. Altro giocatore nel mirino dei tifosi. Lo accusavano di non vedere la porta. Ha risposto con una doppietta. Nel finale di gara l‘Inter salva almeno la faccia con il gol di Cassano. Una conclusione imparabile da fuori area. In pratica, l’unico tiro nello specchio della porta.