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BALLARDINI: “L’UDINESE si è messa a posto. DI NATALE? Giù il cappello per lui”

CONFERENZA STAMPA BALLARDINI – Di seguito le dichiarazioni in conferenza stampa di Davide BALLARDINI, riportate dal sito ufficiale del GENOA, prima della partita contro l’UDINESE:

In alto le bandiere.
“Ma sta a noi accendere la fiamma, tenerla alta. La mobilitazione dei tifosi? Per noi una spinta. Sono legatissimi ai colori, alla squadra, ai giocatori vedendo quanto ce la mettano tutta. Ma la scintilla la dobbiamo innescare noi. Sappiamo che i tifosi faranno il loro dovere. E sono certo, lo impone la situazione, che noi faremo altrettanto”.

Magari con una rincorsa come quella fatta da Borriello, rimasta nei suoi occhi.
“Mi sono emozionato, vedendolo rincorrere un avversario per trenta metri, per sradicargli il pallone. Sono segnali forti”.

O con quel pugno alzato simbolicamente in cielo.
“Un gesto di profondo affetto, come quello che faceva mio nonno, contadino, quando dovevo raccogliere le cesta in campagna”.

Dentro un campionato e una domenica così, prima di due trasferte, la maglia va sudata. Resa madida.
“Bella quella celebrativa. Il Genoa sta bene e, al di là dei meriti, miei e dello staff in termini di idee e di lavoro, abbiamo avuto la fortuna di trovare un gruppo sano e forte. Una disponibilità assoluta”.

Crederci è la parola d’ordine.
“I giocatori ci hanno sempre creduto. Oltre alle qualità, c’è serietà in questi ragazzi. Abbiamo il piacere/dovere di dare tutto e di essere squadra. Ricercando dentro di noi una forza straordinaria”.

Davanti c’è una partita importante.
“Non sarà l’unica, da qui alla fine. Andiamo a incontrare una squadra, l’Udinese, che si è messa a posto. Nelle ultime sei gare viaggia a una media di due punti a incontro. Ha ritrovato continuità di gioco, prestazioni, risultati. Non vedo punti deboli: concede poco, copre benissimo e, quando riparte, accelera . E’ tra le squadre che stanno meglio”.

Antidoti contro il peperino Di Natale?
“Lo studiamo in parecchi, noi tecnici, ma poi veniamo rimandati. E’ talmente bravo, a trovare una soluzione, un colpo dal cilindro. Con lui ci vuole un’attenzione particolare. Me lo ricordo dai tempi del San Lazzaro, serie D. A uno così bisogna fare i complimenti, giù il cappello per l’uomo e il giocatore. Mi dà gioia la scelta professionale che ha compiuto legandosi all’Udinese. Una scelta d’altri tempi, non da nostri. Nella sofferenza e nella gioia, Rossi rappresenta lo stesso: un esempio di attaccamento eccezionale. Sono storie che fanno bene, il calcio fornisce ancora, sempre meno, questo tipo di sensazioni”.

La formazione resta nella sua testa.
“Mica posso dirla a voi prima che alla squadra. La classifica parla chiaro, per il momento siamo nella bagarre. Sta a noi dimostrare di poter aspirare a qualcosa di diverso. Guidolin ha ragione su di noi, le cose dicono il contrario. Il biglietto da visita degli avversari, negli ultimi due anni ai preliminari di Champions, non dà adito a dubbi. La società è strutturata ottimamente e, pur cedendo qualche pezzo di tanto in tanto, in casa ne trovano di bravi, quanto, se non di più, provenienti da ogni angolo. Sono dei maestri”.

Redazione Sportiva