LAZIO. KLOSE: “Il derby romano è un’altra cosa. Champions? Possiamo farcela”

L’attaccante della Lazio, Miro Klose ha rilasciato una lunga intervista al “Mundo Deportivo” dove ha parlato di Lazio ma non solo.

(getty images)
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INTERVISTA KLOSE – In primis ha parlato del mancato trasferimento al Barcellona nel 2007: “Mi sarebbe sempre piaciuto giocare er il Barcellona, perchè è uno dei più forti club al mondo, nel 2007 fui molto vicino ai blaugrana. Sicuramente sarebbe stato fantistico perchè qui si gioca il calcio che piace a me. Ma è il passato, decisi di rimanere in Baviera ed è stata la scelta giusta perchè ho imparato molto. Ricordi di partite con il Barcellona? Quando Rafa Marquez mi colpì alla faccia e dovetti rimanere tutta la notte in città, prima di operarmi poi in Germania. Ma per il resto solo ricordi positivi, perchè il Barca gioca un calcio da sogno”.

Sulla scelta della Lazio.
“Ho ricevuto offerte da club importanti in Germania, Inghilterra, Turchia. Ma ho scelto la Lazio, ho deciso insieme a mia moglie Silwya e ai miei due figli, Noah e Luan. Abbiamo valutato tutti i pro e i contro, e abbiamo scelto l’Italia dove siamo molto felici“.

Sugli obiettivi della squadra biancoceleste.
“Siamo terzi ma miglioriamo giorno dopo giorno, partita dopo partita. Sono in una grande squadra, dove mi trovo molto bene, parliamo molto. Qualificazione in Champions? Con il nostro gioco possiamo farcela, e se non ci dovessimo riuscire in campionato c’è sempre la vittoria nella finale di Coppa Italia. Abbiamo ottimi giocatori e un ottimo allenatore, non smettiamo mai di crescere. La squadra e il gruppo sono sempre la cosa più importante, io mi metto sempre al servizio dei miei compagni. Vincere con la tua squadra e per la tua squadra rende tutto ancora più bello”.

Possibile fianle con la Roma in Coppa Italia.
Il derby romano è un’altra cosa, non posso paragonarlo a Barcellona-Real Madrid perchè non l’ho vissuto, ma è qualcosa di straordinario”.

Sul futuro
“Quando smetterò? Voglio sicuramente giocare il Mondiale 2014 in Brasile, ovviamente se la Germania si qualificherà. Per gli Europei 2016 invece la vedo improbabile. La Germania è una grande squadra, sarebbe bellissima una finale con la Spagna che ha grandi giocatori contro i quali mi piacerebbe giocare come Puyol e Piquè. Come curo il mio fisico? Mi alleno in maniera diversa rispetto quando ero più giovane. Ora lavoro per rafforzare i muscoli della schiena e per mantenere in forma le caviglie! Se è la pesca il gran segreto? Mi permette di rilassarmi e di trovare equilibrio, andarci con i miei figli poi non ha prezzo. Appena posso ci vado, è diventata una passione ormai”.

Il ruolo di attaccante.
“Guardo e seguo molto il calcio, mi piace studiare i movimenti e la tecnica dei grandi attaccanti. Il calcio è in continua evoluzione e dobbiamo sempre essere attenti. Mi viene in mente il grande lavoro svolto da Falcao, oppure Dzeko è un altro attaccanto che mi piace molto. Ma anche Villa, Cristiano Ronaldo, Muller, Pedro o Bojan. Non mi stanco mai di vederli in azione. Messi è un goleador naturale, è il numero uno al mondo: pensa, decide e agisce con velocità, è sempre attivo e crea un numero di azioni infinito. Ciò che caratterizza un buon attaccante è la visione di gioco, che ti aiuta a vedere i compagni e agiocare per la squadra. E’ una caratteristica fondamentale per fare gol e per vincere, e penso che questa sia una qualità che mi contraddistingue come giocatore. Se non ce l’hai ti muovi con ritardo e non è un beneficio per la squadra.

Se ai miei figli piace il calcio? Si giocano nelle giovanili della Lazio e tutti e due come attaccanti… Speriamo siano bravi come il padre!”.

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