RASSEGNA STAMPA – TUTTOSPORT – (Stefano Lanzo) – Il colpo fa male, anche a ore di distanza. E più le immagini di Udine vengono immagazzinate, più l’indignazione dell’universo granata decolla. Gli interventi su Santana e Glik rimbalzano nelle teste e da lì non escono, gocce a far esplodere una botte, altro che vaso. Il percorso stagionale del Torino è contrassegnato da gioie e dolori, errori e cose buone, crescita e rallentamenti. Ma su un aspetto non ci sono stati saliscendi: gli arbitraggi. Praticamente mai con l’ago della bilancia a pendere verso il colore granata. In compenso spesso i fischietti hanno intonato frequentemente contro. E quando lo hanno fatto per i granata sono piovute sconfitte: cinque partite con casi clamorosi, a volte più di uno a sfida, hanno coinciso con cinque ko e zero punti portati a casa. Toro bastonato, altro che equilibrio compensativo nell’arco della stagione. Nessuno all’interno del Torino pretende pruriginosi aiutini né un occhio di riguardo, piuttosto una legittima oggettività di base e un minimo di equità. A fronte dei danni subiti a Udine, il pensiero della società non è stato urlato, però nemmeno sussurrato. L’operato di Banti è l’ultimo di una serie: un abbondante archivio di torti, imperfezioni, errorini. Sempre a colpire la stessa parte. I punti che il Torino reclama sono 6. Con una proiezione basata sulla graduatoria attuale, i ragazzi di Ventura navigherebbero agevolmente nella parte sinistra della classifica. Non si tratta di grossolana dietrologia: anche perché lo sbaglio è sporadico, quando la situazione diventa sistematica non ci si può più appigliare all’errore umano.