CALCIO. MIHAJLOVIC: “Sono stato vicino alla panchina dell’INTER, ma qualcosa è andato storto”

Il ct della Nazionale serba è stato ospite al programma “Undici” su Mediaset…

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NOTIZIE CALCIO – L’ex difensore serbo, Sinisa Mihajlovic, è stato ospite questa sera al programma “Undici” su Mediaset, toccando vari argomenti. Ecco le sue parole:

SULLE PUNIZIONI – “Ero il migliore (ride). Ho fatto 28 gol? Si in Italia si, tralasciando il campionato in Jugoslavia e tutte le coppe.”

SULLA SFIDA CELTIC-JUVENTUS – “Sulla carta la Juve è più forte, ma gli scozzesi quando giocano in casa, danno molto di più, bisogna stare attenti. Aldilà che oggi non ci sono partite facili, la Juve è favorita e passerà il turno. Anche con la mia Nazionale ho giocato contro gli scozzesi in trasferta e c’era lo stadio pieno e l’atmosfera era bellissima. Loro giocando in casa si trasformano, partiranno in attacco. Matri o Giovinco? Conoscendo i difensori scozzesi, sono molto forti nel gioco aereo, ma con scambi veloci e bassi vanno in difficoltà e Vucinic e Giovinco possono metterli in difficoltà“.

SU VUCINIC – “Se può fare la differenza in queste tipo di partite? Questo è il bello del calcio, è bello per queste partite. Conoscendolo come giocatore e come ragazzo, questa sarà la partita giusta per lui. Jovetic? Loro due sono quelli che mancano nella mia Nazionale perché la buttano dentro, ma non solo, anche per quella italiana andrebbero bene…”

SULLA JUVENTUS – “Si perdono energie andando avanti in Champions o si soffre poi il contraccolpo? “Non lo so, dipende, sicuramente penso che la Juve anche se può perdere energie, ma preferisce andare avanti perché sono attrezzati per arrivare fino alla fine. Cosa punteresti avendo già vinto il campionato? Su tutto, una società deve puntare su tutti gli obiettivi, non puoi mirare una cosa o l’altra.”

SULLE PUNIZIONI – Diamanti mi somiglia come calcia le punizioni, le calcia forti, precise e tagliate. Platini? Le calciava più lento. Branco? Calciava con le tre dita. Non c’era nessuno che calciava in maniera diversa. Io potevo calciare in tutti i modi. Io ho sbagliato più rigori che punizioni, perché non guardavo il portiere. Sulle punizioni invece lo guardavo fino all’ultimo passo. Quando hai capito che le punizioni sarebbero diventate il tuo marchio di fabbrica? Penso da quando ho cominciato, non mi piaceva il calcio e non mi piace, ma mi piaceva per le punizioni, per i calci d’angolo, per i lanci lunghi, ho giocato per questo. Mi piace più il tennis che il calcio. Per me il calcio era calciare le punizioni e basta”.

STELLA ROSSA – Pensavi avresti fatto questa carriera? Ero sempre convinto di fare il calciatore professionista, anche a 7 anni. Era l’unico mio modo per uscire fuori dal mio Paese, avevo fame, volevo uscire da quel grigiore. Ho fatto tanti sacrifici e sono contento”.

SU BOSKOV – “E’ un grande, lui mi ha voluto nella Sampdoria e nella Roma, grande persona, sicuramente una delle persone più importanti della mia vita calcistica e personale”.

SULLA SAMPDORIA – “Dopo due anni a Roma, è stata una piazza migliore per riuscire a rientrare nel giro importante, grande città, grandissimi tifosi, era una famiglia, era un ambiente perfetto. Ho passato 4 anni bellissimi”.

SULLA LAZIO – Lo Scudetto? Vincere lo Scudetto è sempre bellissimo, ma in quella maniera ancora più bello. Anche l’anno prima abbiamo rischiato di vincerlo e forse lo meritavamo di più. Quei 4 anni la Lazio era la squadra più forte d’Italia. Abbiamo vinto meno di quanto potevamo vincere, visti i giocatori, potevamo fare di più”.

SU ERIKSSON – “E’ come parlare di mio padre, è lui che mi ha inventato in quel ruolo di difensore centrale. Tutti i giocatori gli volevano bene. Grande psicologo, grande allenatore e grande persona”.

SU ROBERTO MANCINI – “Mio grande amico, con lui ho giocato nella Sampdoria, nella lazio, è stato il mio allenatore nella Lazio e nell’Inter, ho fatto il suo secondo nell’Inter. E’ come mio fratello. Difetto? Vuole avere sempre ragione lui.”

SUL CATANIA – “Quell’anno abbiamo vinto dopo tanti anni con la Juve, l’Inter, la Fiorentina. E’ stata una grande annata, era una situazione difficile, mi ha aiutato tantissimo Lo Monaco. E’ un grande uomo di calcio. Ho lasciato un pezzo di cuore in quella città, mi hanno trattato sempre benissimo. Li ringrazierò per tutta la mia vita. Se ho fatto questa carriera è grazie a loro”.

SULLA FIORENTINA – “Poteva andare meglio, ma anche peggio. Nel primo anno senza Jovetic, con tanti problemi siamo arrivati ottavi. Nel secondo anno, penso che con quella squadra ho e abbiamo fatto il massimo. Anche dopo di me si è rischiato fino all’ultima giornata di non retrocedere. Ho fatto bene, ma si poteva fare un pochino meglio. E’ stata un’esperienza positiva, anche per tutte le difficoltà che ho incontrato. Sono stato bene con il direttore Corvino, con Andrea Della Valle, si sono comportati benissimo con me, sono persone che devo ringraziare sempre”.

SUGLI ULTRAS DI SERBIA-ITALIA –  “Brutta notte, è stata la prima volta che io mi sono vergognato di essere serbo. Io sono molto orgoglioso, ma quella sera mi sono vergognato. Brutta pagina di calcio e del calcio serbo”.

SULLA PANCHINA DELL’INTER – “Perché non si è verificata? Quando una cosa deve succedere, devono essere d’accordo tutte e tre le parti. Contatti nell’estate prima di Gasperini? C’erano stati anche altri contatti, sono contento per come siano andate le cose. Allenare l’Inter è il culmine della carriera da allenatore, c’è tempo, ho cominciato da poco tempo. Spero di fare questo lavoro per altri 10-15 anni e non si sa mai”.

SU STANKOVIC – “Da 8 mesi che non giocava e sembrava che giocasse la prima partita in carriera, era emozionato. E’ come un mio fratellino, lo seguo sempre. Spero che continui a giocare con continuità e se sta bene tornerà anche in Nazionale“.

SU KUZMANOVIC –  “E’ bravo, non ho bisogno di dirlo io, è abbastanza giovane, ma esperto, sicuramente un gran rinforzo per l’Inter, da quantità, qualità e fa qualche gol”.

SU STRAMACCIONI – “Se mi fa effetto vederlo sulla panchina? No, sono sempre per i giovani giocatori e i giovani allenatori, se sono bravi sono bravi.”

SU CASSANO – “Grandissimo giocatore, ha un carattere un po’ particolare, bisogna saperlo prendere, ma con me si comporterebbe bene.”

SU BALOTELLI – “Quando lo prendi prendi tutto il pacchetto. Lui è peggiorato di quando era nell’Inter. Penso che in una società come il Milan, lo faranno cambiare e farà la differenza. Per me è uno dei più forti. Mancini lo ha fatto esordire nell’Inter, lo ha voluto a Manchester, se ero al suo posto mi sarei comportato diversamente, con più rispetto. Ad un certo punto Mancini ha voluto lasciare stare. Era giusto anche per Balotelli cambiare. Meglio El Shaarawy? El Shaaray è piu quadrato, ma sono tutti e due grandissimi, hanno tante qualità e potenzialità. Possono migliorare tantissimo”

SU LJAJIC – “Problemi in nazionale? Ci vuole un po di ordine, quando c’ero io in Nazionale non c’erano molte regole. Bisogna cantare l’inno e cambiare alcune regole. Bisogna anche applaudire sempre l’inno avversario e non fischiarlo“.

CASI DI REAZIONE NELLA CARRIERA – “Quello che succede sul campo, uno che non ha mai fatto sport, non può capire. Anche Zidane ha poi fatto quello che ha fatto. Alcuni di questi episodi possono essermi anche dispiaciuti, se avessi avuto la testa di oggi non li avrei fatti. Se uno sbaglia poi deve crescere. Io comunque mi sono preso sempre le responsabilità.”

SULLA ROMA – “Osvaldo? Dopo la partita e dopo il rigore sbagliato è facile parlare. Il rigore doveva tirarlo Totti, se avesse sbagliato lui non sarebbe successo tutto questo casino. Lui era il rigorista, se si scrivono certe cose sulla lavagna, bisogna seguirle. Io da allenatore io mi sarei arrabbiato addirittura con Totti. Zeman? Io sto con Zeman. Se allenerei la Roma? No, anche perché sono legato molto alla Lazio. Con tutto il rispetto, è una grande società, per come sono fatto io, non la allenerei mai.

SU PETKOVIC – “Non lo conoscevo, si sta dimostrando molto bravo, bisogna fare i complimenti a chi lo ha preso. La squadra gioca bene, mi piace anche nei comportamenti.”

SUL CAMPIONATO – “Spero vinca l’Inter o la Lazio. Ma penso che lo vinca la Juventus.”

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