LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’arbitro Banti non concede due rigori alla squadra granata. Per Guidolin è il quinto successo nelle ultime sei gare al Friuli…
RASSEGNA STAMPA – (F. Licari) – Tutto bello, tutto giusto, ma una domanda non avrà mai risposta. Perché è vero che l’Udinese gioca meglio, Guidolin mette in crisi il 4-2-4 di Ventura, Pereyra segna subito un bel gol, Di Natale ne sfiora un altro paio e il palo di Maicosuel trema ancora. Insomma l’1-0, a leggerla così, sembra anche poco. Se però il distratto Banti avesse fischiato almeno uno dei due rigori per il Toro? Il primo non ha attenuanti: Allan atterra Santana, all’incrocio di sei occhi ‘arbitrali’, prima che il tè caldo entri negli spogliatoi. Poteva essere l’1-1, invece niente. Il secondo nel finale — più discutibile, ma ne sono stati fischiati di peggio — è la solita storia: con il difensore (Benatia) che nel caos in area mette giù l’attaccante (Glik), tanto sa che l’arbitro di porta, se non si usano pistole o molotov, resta di marmo. E così l’Udinese conquista il quinto successo nelle ultime 6 in casa. In un inedito pomeriggio italiano: perché Ventura, cornuto e mazziato (ai due rigori si aggiunge un’espulsione per una protesta garbata), non aggredisce nessuno, né in campo né fuori, quando addirittura ammette di non essersi accorto della seconda azione. Bravo. Dato a Banti e compagnia quel che spetta, non si può negare che la partita la faccia l’Udinese. E che troppo spesso il Torino si limiti a subire. Il predominio, intanto, è tattico: al 4-2-4 di Ventura risponde Guidolin con un morbido 3-4-2-1 che regala superiorità in ogni zona del campo.