LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – (F. Grimaldi) – La straordinaria normalità dell’antipersonaggio Ballardini rappresenta il segreto di un Grifone capace, ieri, di mettere soggezione (e qualche brivido) a un Parma troppo a lungo compassato, la cui prestazione, alla fine, è stata senza dubbio figlia (nel male) del recente, doppio passo falso contro Napoli e Fiorentina. Uno zero a zero dai due volti, ma sulla bilancia (che pende dalla parte degli ospiti) bisogna mettere innanzitutto il doppio legno colpito da Bertolacci in appena undici minuti ad inizio ripresa. A parziale attenuante del gioco un po’ rinunciatario del Parma, c’è il k.o. iniziale di Mariga. L’intuizione (buona sulla carta) di Donadoni, con un tridente offensivo da opporre alla difesa rossoblù, non si è potuta tradurre nella pratica, perché l’infortunio del centrocampista (sostituito da Ninis) pesa sulla prestazione del Parma, che passa quasi subito al 4-4-2 e bada soprattutto a non farsi trafiggere, più che a pungere. Ballardini propone un Genoa camaleonte, il cui punto fermo è la difesa reinventata dopo la rivoluzione di gennaio. Il Parma ha pagato pure la giornata di scarsa vena di Belfodil e Amauri in attacco, nonostante la corsa inesauribile di un Biabiany non sempre lucido. Così, dopo metà gara senza grandi fuochi, la ripresa ha regalato un Genoa più intraprendente e un Parma che ha provato a mettere la testa fuori dal guscio, quando ormai era troppo tardi.