LA GAZZETTA DELLO SPORT – Si è puntato il dito sulla rivalità tra le tifoserie, già ridimensionata dal Viminale…
RASSEGNA STAMPA – (M. Iaria) – Cagliari-Milan, ieri l’ultimo colpo di scena: il ricorso della Prefettura contro la decisione di giocare a Is Arenas. Ma il Tar della Sardegna ha detto no. Un pronunciamento, quello definitivo, giunto solo attorno alle 14, quando diverse migliaia di tifosi avevano già acquistato il biglietto per lo stadio di Quartu. Il Milan, fino all’ultimo, ha tenuto aperte le due opzioni: pullman per Torino — la sede individuata inizialmente dalla Lega alla luce della disposizione prefettizia — o aereo per Cagliari. La Prefettura cagliaritana si è rivolta con urgenza al Tar non tanto per impedire che la partita venisse disputata a Is Arenas, ma come “atto dovuto a tutela degli interessi dell’Amministrazione”. Un braccio di ferro tra poteri, questo è certo. Sulle spalle dei tifosi. La Prefettura ha fatto presente ai giudici amministrativi che “i timori per l’ordine e la sicurezza pubblica si pongono su elementi concreti, cioè i notori pessimi rapporti tra le opposte tifoserie“. Nel ricorso sono stati elencati gli scontri tra ultrà sardi e rossoneri tra il 2004 e il 2010. Una lettura in palese contrasto con le indicazioni dell’Osservatorio del Viminale che aveva assegnato il rischio 2 (in una scala da 1 a 4) a Cagliari-Milan ritenendo ormai datata la rivalità tra tifoserie. La Prefettura ha criticato il club sardo per i lavori sull’impianto: “La Commissione provinciale di vigilanza non è stata ancora interessata al fine di accertare quanto si sostiene. Appare più che legittimo dubitare che proprio la società che lungo l’intero arco di tempo trascorso dall’apertura del procedimento non vi aveva provveduto, sia, nel breve lasso che separa dall’ultima riunione della Commissione, riuscita finalmente nell’intento”. Ma il Tar ha chiuso la pratica. Almeno per oggi.