CAGLIARI-MILAN. Cellino va al Tar e vince la sfida. Gara a Is Arenas

LA GAZZETTA DELLO SPORT – I giudici sconfessano il prefetto: «Divieto contraddittorio». Stadio aperto senza limiti

(getty images)
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RASSEGNA STAMPA – Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, alla fine, Cagliari-Milan si gioca domani a Is Arenas, nello stadio che l’Osservatorio del Viminale ha dichiarato anzitempo «a norma», tanto più per una gara a rischio 2 (in una scala da 1 a 4), ma che per il prefetto cagliaritano Alessio Giuffrida, sulla base del responso del Comitato provinciale, era «inidoneo a supportare lo svolgimento della partita per motivi di ordine e sicurezza pubblica connessi alla situazione strutturale dell’impianto».  Il colpo a sorpresa del club sardo è andato a segno. La giornata di giovedì si era conclusa con la decisione forzata della Lega di far disputare l’incontro sul neutro dell’Olimpico di Torino. In silenzio e senza nemmeno curarsi di organizzare la trasferta piemontese, il Cagliari ha studiato l’offensiva legale perché voleva solo una cosa: restare a casa. Da qui il ricorso di ieri al Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna per sospendere il provvedimento prefettizio, mentre Lopez, Conti, Cossu, Pisano e Nainggolan, assieme a una delegazione di dipendenti della società, si radunavano davanti alla Prefettura per chiedere l’apertura di Is Arenas e difendere i posti di lavoro. Attorno alle 15 il Tar ha detto sì: col Milan si gioca a Quartu. In un impianto aperto in tutti i settori, per 16 mila spettatori, con circa 200 tifosi rossoneri in arrivo. L’unica prescrizione è relativa al rafforzamento delle misure di sicurezza (oggi riunione del Gos), in linea con l’indice di rischio 2: più poliziotti in concomitanza delle vie d’accesso. Firma del sindaco di Quartu per la deroga sull’agibilità, comunicato ufficiale della Lega e caso chiuso, col Cagliari che si è subito attivato per mettere in vendita i biglietti: «Se serve, stiamo aperti anche di notte». Sul web l’esultanza dei tifosi. Ai taccuini le parole di Massimo Cellino: «Questa decisione dei giudici mi ridà fiducia nel sistema Italia. Muoversi seguendo le leggi, alla lunga premia».

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