LA GAZZETTA DELLO SPORT – La Lega ‘rammaricata’: oggi si tenta ancora una soluzione. Berlusconi non ci sta: “Perché col Napoli sì e con noi no?”…
RASSEGNA STAMPA – (M. Iaria, M. Frongia) – “Cagliari-Milan si giocherà sul neutro dell’Olimpico di Torino”. Così sanciva il comunicato della Lega diffuso ieri alle 16.40. Ma in questa commedia dell’assurdo non è escluso l’ennesimo colpo di scena, e cioè che oggi la Prefettura di Cagliari torni sui suoi passi per consentire di aprire lo stadio di Is Arenas agli abbonati rossoblù. Quella stessa Prefettura che, anche di fronte agli inviti del Viminale e della Lega a far giocare la partita con una capienza limitata, arginando così il problema del flusso dei tifosi milanisti, ha ritenuto lo stadio “in ogni caso inidoneo a supportare lo svolgimento della partita per motivi di ordine e sicurezza pubblica connessi alla situazione strutturale dell’impianto”. L’ostacolo resta il pre-filtraggio sulla via Olimpia, i cui lavori non sono stati ancora eseguiti. Quella di ieri è stata l’ennesima giornata surreale, vissuta sulle spalle dei tifosi i cui diritti vengono ripetutamente calpestati. A due giorni dalla gara, regna ancora l’incertezza. I supporter sardi, memori della trasferta last minute di Parma contro la Juventus, sono inviperiti e non hanno risparmiato insulti e minacce sul web al sindaco di Quartu, Mauro Contini. Non è un caso se in serata lo stesso primo cittadino sia uscito allo scoperto aprendo uno scontro istituzionale che era latente: “Quella di non far giocare il Cagliari a Is Arenas è una posizione dell’autorità preposta a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, che è stata irremovibile nonostante tutti i nostri sforzi e le proposte della Lega per far giocare la partita a Quartu domenica, con anche delle prescrizioni o almeno per gli abbonati. È una chiusura totale, che non condivido e che può avere conseguenze imprevedibili. Ciò nonostante, lancio il mio appello a tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti perché si trovi una soluzione che possa comunque consentire lo svolgimento a Is Arenas di Cagliari-Milan, seppure con le necessarie limitazioni del caso“. Un salvataggio in corsa che era già successo con l’Atalanta a inizio stagione. A favore di questa soluzione, tra l’altro, era già intervenuto Silvio Berlusconi: “Assolutamente si arrivi a giocare. Davvero non vedo come si possa dire sì ad una squadra come il Napoli, e non al Milan. Tra l’altro il Milan ha dei tifosi che sono considerati i più educati in Italia, dopo quelli del Cagliari“. Intanto, il club rossonero ha già disdettato la prenotazione dell’albergo sull’isola. “La Lega ha deciso che si gioca a Torino, quindi andremo a Torino“, si è limitato a dire Galliani. Cellino è blindato in sede e nelle ultime ore ha ricevuto una telefonata di Galliani. La frase del patron rossoblù (“O giochiamo a Is Arenas, o non giochiamo”) si ammorbidisce. Ma non scompare. Dall’enclave presidenziale si ordina il silenzio stampa. Sau e Nainggolan incontrano i tifosi ma non parlano. Poi, la mezzala belga si sfoga su Twitter: “Possibile che quando troviamo le grandi non ci facciano giocare in casa! Qualcuno ci spiega questa storia?”. In città, intanto, i toni salgono. “A Torino mandateci i ragazzini”, scrive un tifoso. “Cellino in vent’anni ne ha combinato di tutti i colori. E ora paghiamo”, replica un altro.