NAZIONALE. In Olanda per capire se Balo e il Faraone sono da Mondiale

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Ad Amsterdam anche per invertire una tendenza: nell’era Prandelli abbiamo perso 7 amichevoli su 12…

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RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – La nostra non è una Nazionale da amichevoli. Ormai lo abbiamo imparato. Gli azzurri di Prandelli ne hanno perse 7 su 12 e ne hanno vinte solo 3, nessuna nel 2012. Delle 20 partite ufficiali invece l’Italia ne ha persa una sola: la finale dell’Europeo contro i campioni del Mondo della Spagna. Meglio così, naturalmente: la nostra è una Nazionale da partite che contano. Eppure quello di stasera all’Amsterdam ArenA è un incrocio importante, anche se non vale nulla, perché è contro i grandi che si forgia un animo da grande. Affrontiamo l’Olanda vice-campione del mondo, a marzo il Brasile, candidato d’obbligo al prossimo Mondiale casalingo. Due occasioni preziose per specchiarci e capire a che punto siamo. E per accrescere l’autostima, lievitata all’Europeo. Dopo il trionfo di Berlino, Lippi raccontò: “Le amichevoli vinte su Olanda e Germania ci hanno dato la coscienza della nostra forza. Lì abbiamo cominciato a vincere il Mondiale. Appunto. E’ il programma di Prandelli: amichevoli eccellenti e Confederations per crescere in personalità sulla strada di Brasile ’14. Significativo il fatto, al di là delle assenze, che il blocco dei titolari stasera sia del Milan (4) e non della Juve (3). Prandelli è molto più in sintonia col calcio moderno ed europeo di Allegri con il 3-5-2. Anche se tutti parlano solo di Mario e del Faraone, la vera curiosità del match è questa: intuire quanto sia sostenibile la bella idea di Prandelli e quanto lavoro manchi per perfezionarla.

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