LA GAZZETTA DELLO SPORT – Ora c’è un vecchio amico sulla panchina che gli è rimasta nel cuore. Luciano Spalletti è in Turchia per gli ultimi giorni di ritiro pre-campionato…
RASSEGNA STAMPA – Luciano Spalletti è il primo sostenitore del nuovo allenatore giallorosso Aurelio Andreazzoli. Nonostante le loro strade si siano separate, i due sono rimasti grandi amici. E allora il commento del tecnico di Certaldo sulla situazione in casa Roma è arrivato puntuale e, con esso, anche l’approvazione per la promozione di Andreazzoli, il suo vice dei tempi d’oro nella Capitale. ‘La Gazzetta dello Sport’ pubblica l’intervista a Spalletti. Eccone alcuni estratti:
L’ESONERO DI ZEMAN – «Faccio una premessa: sono dispiaciuto per quello che è successo alla Roma. Molto dispiaciuto. Da romanista l’idea di Zeman di nuovo sulla panchina aveva entusiasmato anche me».
IL PARERE SULLA PROMOZIONE DI ANDREAZZOLI – «Un uomo che vive da molti anni la Roma e ha incarnato lo spirito giallorosso. Quando sono andato in Russia allo Zenit gli ho proposto di seguirmi ma lui, potendo scegliere, ha scelto di rimanere a Trigoria. Aurelio merita di avere a disposizione la possibilità e il tempo di lavorare senza l’assillo di dover lasciare il posto a qualcun altro. Lo ripeto, ha tutta la mia stima. Come la hanno i dirigenti e i giocatori della Roma».
SPALLETTI DESCRIVE IL NUOVO TECNICO – «Andreazzoli ha maturato esperienze importanti vivendo storie di campo e di spogliatoio senza però avere le pressioni che, a volte, stritolano l’allenatore in prima. Ora può avere le giuste soluzioni per rilanciare la Roma. Il 4-2-3-1 Andreazzoli lo conosce come le proprie tasche. Ha la capacità e i mezzi per proporlo immediatamente. A proposito, vi racconto un piccolo segreto».
IL RETROSCENA – «Siccome sono solito sottoporre ai miei collaboratori le idee tattiche che ho intenzione di sviluppare, quando proposi di passare al 4-2-3-1 Aurelio fu subito convinto di quel progetto».
IL FUTURO DI SPALLETTI – «Un ritorno alla Roma? Nessuno mi ha chiamato. E se anche qualcuno, e parlo in generale, lo facesse risponderei che ho ancora tre anni di contratto con lo Zenit e che ho intorno tante persone che mi vogliono bene. Quindi io rimango a San Pietroburgo».