IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (D. Magliocchetti) – Niente Anderson e con Zarate ancora in organico. La Lazio passa dall’euforia all’amarezza in un battito di ciglia, perché Felipe Anderson, dato per fatto a pochi minuti dalla fine del mercato, resta invece al Santos. Svanisce così il colpo sensazionale del mercato laziale. L’unico acquisto resta così Pereirinha. È il terzo anno consecutivo che la società biancoceleste non riesce ad acquistare il giocatore tanto inseguito; ma, soprattutto, se si esclude l’affare Candreva, la squadra resta senza il rifnorzo atteso. I tifosi sono furibondi, non si danno pace per l’acquisto è saltato per l’ennesima volta in extremis. Ma cosa è successo realmente? Per tutto il pomeriggio la Lazio ha prima trattato e poi trovato l’accordo sia con il Santos e poi con il fondo inglese che detiene il trenta per cento del cartellino di Anderson. Intorno alle 18 il procuratore italiano del giocatore Stefano Castagna, in contatto con il ragazzo e il suo entourage, era riuscito anche a trovare l’intesa sul contratto, 1,3 milioni di euro a salire per i prossimi cinque anni. Trovata l’intesa, si dà via alle procedure per formalizzare il trasferimento, che essendo internazionale può essere ufficializzato in via telematica. A circa mezz’ora dalla fine del mercato viene attivato il TMS, un servizio telematico che ogni società dispone per i trasferimenti intercontinentali, con tanto di moduli da riempire e inviare in via telematica. Sembra tutto a posto. Lotito che segue la trattativa in videoconferenza, ha trovato l’accordo finale per 7,5 milioni di euro pagabili in tre rate e con una percentuale sulla futura cessione. Mentre tutto procede per il verso giusto, però, il fondo inglese a venti minuti dalla chiusura delle liste ci ripensa e prova a modificare gli accordi, chiedendo più soldi, rispetto ai quasi due milioni di euro pattuiti. Il sospetto che si sia inserita un’altra società, è forte. Si tenta di far ragionare il fondo inglese, ma non c’è niente da fare. La Lazio perde Anderson sul filo di lana e con la grande responsabilità di essersi mossa solo negli ultimi giorni. Dal Brasile il giocatore ha poi fatto sapere: “Voglio la Lazio, arriverò a giugno”. C’è poi la cessione di Zarate alla Dinamo Kiev, prima legata ad Anderson, per via dei soldi da incassare, poi slegata dallo stesso Lotito. Per cedere l’argentino e trovare l’accordo finale c’è tempo fino al 28 febbraio. La Lazio è furibonda con il calciatore che avrebbe cambiato le carte in tavola all’ultimo momento. Lui la pensa diversamente, tanto da annunciarlo via twitter: “Resto qui per colpa di Lotito”. In realtà l’affare si concluderà. Ma l’amarezza per il flop-Anderson è tanta.