LA GAZZETTA DELLO SPORT – Affanno bianconero. Quanto mancano il ‘killer’ e Chiellini…
RASSEGNA STAMPA – (M. Graziano) – Il ‘sistema Conte’ funziona, la Juve non ha un problema di gioco. Questo è evidente. Segna come nessuno in Italia, subisce poco, pratica un calcio piacevole, a tratti spettacolare, e finora mai è uscita dal campo subendo senza discussioni l’avversario di turno. La doppia sfida di Coppa Italia contro la Lazio (affrontata con le seconde linee) ne è un esempio indicativo: fuori dopo aver obiettivamente giocato meglio nei 180′; anzi, nei primi 90′, a Torino, la superiorità bianconera sfiorò l’imbarazzante. E allora dov’è il problema? Beh, lo dice il campo, lo ‘urla’ il popolo bianconero di internet, non può invece utilizzarlo come alibi Conte, che fa da scudo ai suoi ragazzi: manca il ‘killer’, l’uomo che nell’area avversaria sa riciclare anche la ‘spazzatura’. Con tre tiri in porta la Lazio si è guadagnata la finale, alla Juve non ne sono bastati più o meno una decina. La linea a cinque di centrocampo ha prodotto 31 delle 67 reti segnate in questa stagione: l’attacco è a quota 32. Nel mirino dei tifosi è finito soprattutto Giovinco, ma sono comunque pochi gli otto gol stagionali di Vucinic e i quattro di Matri. Quagliarella? Sembra faticare a trovare feeling con il ‘sistema Conte’. Presto potrebbe toccare ad Anelka. Allarme difesa. In sette delle ultime otto partite la Juventus ha subito reti. L’assenza di Chiellini pesa, eccome. Giorgione è la vera chiave delle difesa a tre di Conte, là dietro è il più bravo a pressare alto, a ripartire, a far sentire fisico, centimetri e cattiveria. Non solo, nei momenti difficile è un’autentica ‘scossa’ caratteriale. Il grande problema è che mancano ancora 25 giorni prima del rientro a tempo pieno di Chiellini. E nell’immediato bisogna fronteggiare la squalifica di due turni inflitta a Bonucci. Insomma, contro Chievo (una delle squadre più in forma del momento) e Fiorentina, là dietro la Juve dovrà fare a meno di due titolarissimi, con il pericolo diffida che grava sulle spalle di Barzagli. Ed ecco che davanti a Buffon, nella delicata sfida casalinga coi viola, potrebbero giocare Caceres, Marrone e Peluso (diffidato pure lui fra l’altro). In generale, dalla panchina non arrivano risposte adeguate. Solo Pogba si è dimostrato all’altezza dei titolari. Per il resto non cambia marcia De Ceglie, arrivano fino a un certo punto Giaccherini, Padoin e Caceres, ancora lontano da quello di Udine il cileno Isla, poco utilizzato Marrone, mentre Peluso è incappato subito nella prestazione flop contro la Sampdoria e ora fatica non poco a ritrovare fiducia. Ci sono infine Pepe (fuori causa da inizio stagione) e Bendtner (10 presenze, zero gol, fuori causa fino a marzo). Non sarà una crisi in piena regola, forse trattasi di crisetta, di sicuro la Juve vive un momento delicato, il più complicato dell’era Conte. Va allontanata con decisione la sindrome arbitrale (anche se in effetti alcuni episodi si fanno sentire), lo stesso Conte deve recuperare in fretta la massima serenità e trasmetterla a un gruppo che ha meno anticorpi del suo tecnico in certe situazioni. Sabato il Napoli ospita il Catania, e domenica a mezzogiorno la Juve potrebbe scendere in campo contro il Chievo non più capolista solitaria. Quindi, seguirà il trittico terribile: tre gare in sette giorni, fra il 9 e il 16 febbraio, contro Fiorentina (in casa), Celtic (in Scozia) e Roma all’Olimpico. Contemporaneamente, in campionato, il Napoli se la vedrà con la Lazio a Roma e con la Samp in casa. Al completo la Juve non ha rivali, ma questo è il momento di stringere i denti, in attesa che la rosa torni tutta in piena salute e che rientri anche Asamoah, uomo chiave quanto i vari Chiellini, Pirlo, Vidal, Marchisio e Vucinic.