LA GAZZETTA DELLO SPORT – Fermati per una giornata Vucinic e Chiellini. L’allenatore e l’a.d. accusati di “atteggiamenti intimidatori ed espressioni ingiuriose”…
RASSEGNA STAMPA – (M. Galdi) – Due giornate a Conte e Bonucci, una a Chiellini, Vucinic squalificato perché ammonito, Marotta inibito fino al 18 febbraio e per lui potrebbe anche arrivare un deferimento, queste le decisioni del Giudice sportivo dopo la furia bianconera nel finale di Juventus-Genoa. Agnelli commentando quanto accaduto aveva detto: “Stiamo giocando partite importanti, i protagonisti le vivono con la giusta dose di emotività e agonismo, quindi è molto difficile chiedergli di comportarsi da lord inglesi a fine gara, specialmente quando un episodio eclatante avviene allo scadere”. Quindi in casa bianconera si aspettavano che il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel avesse una mano pesante nei loro confronti: sei giornate totali di squalifica (due a Conte, due a Bonucci, una a Chiellini, una a Vucinic), inibizione fino al 18 febbraio per Marotta, e 75 mila euro totali di multa tra società e tesserati. E potrebbe non bastare. All’inibizione fino al 18 febbraio, Marotta potrebbe anche sommare un deferimento. Il Giudice sportivo ieri lo ha inibito per “avere, al termine della gara, negli spogliatoi, contestato l’operato degli ufficiali di gara, rivolgendo all’arbitro, con atteggiamento intimidatorio, espressioni ingiuriose”, ma a suo carico ci sono le “dichiarazioni lesive dell’ordinamento sportivo”: l’aver detto in tv che era sbagliata la designazione di Guida perché originario di Torre Annunziata, e un eventuale deferimento è al vaglio del procuratore federale Palazzi. Intanto il Presidente federale Abete, dai microfoni de ‘La politica nel pallone” del Gr Parlamento, spiega: “Occorre sempre tenere distinta l’area disciplinare da una valutazione di politica sportiva. I comportamenti collegati alla reazione di Conte in campo e alle esternazioni di Marotta saranno valutati dagli organi competenti che giudicheranno in materia disciplinare”. Il giudice sportivo Tosel ha applicato il Codice di giustizia sportiva senza favoritismi o sensazionalismi. Partendo dai 50 mila euro di ammenda alla società. I tifosi hanno sputato sugli arbitri mentre uscivano dal campo. Un comportamento che Uefa e Fifa ritengono “grave atto violento” e se la Juventus se l’è cavata con soli 50 mila euro di multa è grazie al fatto che la società ha “concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza”, e per questo sono scattate le ‘esimenti’ dell’articolo 13 del Codice: le cosiddette circostanze attenuanti. Le espressioni ingiuriose rivolte da Bonucci al termine di Juventus-Genoa sono punite con due giornate di squalifica. Nei confronti dell’allenatore (Conte) il Codice è più ‘aperto’, ma Tosel ha voluto uniformare le due sanzioni che erano sovrapponibili come gravità. “Per avere, al termine della gara, uscendo dal terreno di giuoco, contestato platealmente l’operato degli ufficiali di gara rivolgendo al quarto ufficiale un’espressione ingiuriosa, e per aver poco dopo, negli spogliatoi, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un arbitro addizionale rivolgendogli espressioni ingiuriose”, si legge nella motivazione di Bonucci. Simile quella di Conte: “Per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, fronteggiato con atteggiamento intimidatorio il direttore di gara e un arbitro addizionale, contestando il loro operato con espressioni ingiuriose, che reiterava poco dopo negli spogliatoi”. La squalifica di Chiellini è scattata non solo per la platealità del gesto ma anche perché in campo non doveva starci: era in tribuna perché infortunato e alla fine della partita è sceso giù ‘senza autorizzazione’. Quanto a Vucinic, si tratta di un’ammonizione ricevuta in campo per proteste, un giallo che ha fatto scattare la squalifica perché era diffidato (quarta sanzione). Ora la Juventus può ricorrere alla Corte di giustizia federale contro le squalifiche di Conte, Bonucci e l’inibizione di Marotta, ma non può farlo per Chiellini e Vucinic: non si può ricorrere contro una sola giornata.