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SERIE B. Denunciati 15 tifosi del SASSUOLO per biglietti falsi

Multato anche il tabaccaio che vendette i ticket…

NOTIZIE SERIE B – Il gestore emiliano del punto vendita e 15 tifosi del Sassuolo sono stati denunciati dalla questura di Verona per possesso di biglietti falsi per lo stadio. Gli ultras della capolista di serie B entrarono al Bentegodi in occasione della sfida tra le due squadre con biglietti intestati a persone fittizie sfruttando il progetto denominato ‘Porta un amico allo stadio’, in cui è ammesso che il titolare della ‘fidelity card‘ possa farsi garante di un altro tifoso non tesserato, il quale può a sua volta acquistare un biglietto, ovviamente a lui intestato, anche se non è titolare della prevista ‘tessera del tifosò. L’ iniziativa era stata autorizzata per Verona-Sassuolo del 5 novembre. Per l’occasione, erano arrivati circa 260 tifosi ospiti, tutti muniti di tagliando d’ingresso. Ad insospettire gli investigatori della Digos scaligera era stato un gruppo ultras di sostenitori emiliani che si era presentato compatto ai cancelli d’ingresso al settore ospiti ben oltre l’orario di inizio della gara. Molti di costoro, pur essendo muniti di biglietto, erano sprovvisti di ‘tessera del tifos0’ e sostenevano di averlo regolarmente acquistato attraverso le modalità del ‘Porta un amico allo stadio‘. Gli accertamenti della polizia hanno però dimostrato che quindici tra gli ultras avevano biglietti intestati ai loro rispettivi nomi, ma questi erano stati registrati con date e luoghi di nascita di fantasia e comunque non collegati ad alcuna reale «tessera del tifoso», come invece previsto dal programma. Tutti i biglietti erano stati acquistati in un punto-vendita del circuito «Ticket One», in una tabaccheria della cittadina modenese. Al gestore la Digos scaligera ha contestato la violazione amministrativa per aver illecitamente venduto biglietti di ingresso allo stadio registrandoli con generalità fittizie, ovvero non consentendo le obbligatorie verifiche sugli acquirenti, che sono effettuate in automatico dal sistema elettronico del Ministero dell’Interno collegato al circuito di vendita sopra indicato. La sanzione prevista è il pagamento di una somma da 5.000 a 20.000 euro.

Redazione Sportiva