LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Napoli ritrova il capitano dopo la sentenza della Disciplinare: “E’ stata la vittoria più bella”…
RASSEGNA STAMPA – (G. Monti) – La fascia di capitano è pronta per tornare sul braccio del legittimo proprietario, ma Cannavaro deve aspettare le scelte di Mazzarri prima di indossarla nuovamente. Parma-Napoli è la sua partita. Potrebbe essere in campo dopo oltre un mese e, soprattutto, dopo essere rimasto in naftalina per la sentenza della Disciplinare che lo aveva condannato a sei mesi di squalifica per omessa denuncia, al pari del compagno di squadra Grava. Una vicenda che ha lasciato segni indelebili: “Non riuscivo a rendermi conto di come questa ingiustizia fosse potuta capitare proprio a me, volevo gridare la mia rabbia pur sapendo che sarebbe stato inutile. Non avevo fatto nulla e non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di un patteggiamento — spiega Cannavaro a Radio Marte —. Forse, prima di sospendere un giocatore bisognerebbe aspettare l’ultimo grado di giudizio. Comunque, tutta la tensione accumulata l’ho scaricata con un pianto liberatorio appena ho avuto notizia dalla tv del proscioglimento. E’ stata la vittoria più bella“. Le partite casalinghe le ha vissute in Curva, come un vero tifoso, adesso però è stanco di stare a guardare: “A Parma conto di esserci e torno in campo senza macchie“. Al momento resta in ballottaggio con Gamberini e Campagnaro: uno dei tre partirà dalla panchina. Al Tardini, comunque, Cannavaro ritroverà tanti amici: “Occhio, però. Il Parma di Donadoni non ha mai perso in casa. Ci aspetta una partita ancor più complicata di quella di Firenze”. In Toscana il Napoli non è riuscito ad andare oltre il pari e adesso la Juve è lontana cinque punti: “Possiamo dare fastidio ai bianconeri fino alla fine. Noi stiamo viaggiando davvero forte, ma loro hanno un’andatura incredibile. Bisogna sperare che mollino qualcosa in concomitanza con gli impegni di Champions ed essere pronti ad approfittare di eventuali passi falsi”. Cannavaro non vuole cedere i gradi di capitano neppure a Cavani: “Edi è un extraterrestre e meriterebbe la fascia, ma per me è bello indossarla anche perché sono cresciuto nel vivaio e tifo da sempre per questa squadra”. Ora sta mettendo la sua esperienza al servizio dei giovani. In ritiro divide la stanza con Insigne, cui dispensa preziosi consigli.