Il tennista e il campione dell’ultimo Tour De France hanno commentato il caso doping Armstrong
DOPING ARMSTRONG – “Ero convinto della sua innocenza. La mia reazione e’ stata la stessa del resto del mondo. Uno shock, qualcosa dura da digerire, ho provato tristezza e delusione. Anzi, credo che la parola giusta sia ira”. Andre’ Agassi, a Melbourne per assistere agli Australian Open, torna cosi’ sulla confessione del connazionale Lance Armstrong. Con l’ex corridore, tra l’altro, Agassi aveva fondato nel 2007 la “Athletes for hope”, associazione che si rivolgeva agli atleti professionisti per raccogliere fondi. “Quando giocavo io i controlli erano tanti, quasi tutte le settimane ci prelevavano campioni di sangue e urine, non so se le cose sono cambiate ma se fossero ancora uguali ad allora sarebbe un bene. Piu’ rigidi sono i controlli, meglio e’, c’e’ piu’ trasparenza”.
Dall’Inghilterra, invece, e’ Bradley Wiggins a criticare Armstrong. “E’ stato tutto molto triste, anche se poi alla tristezza subentra la rabbia – confessa il vincitore dell’ultimo Tour de France – Era uno corridore che ho ammirato a lungo e a cui guardavo come modello. E’ stata dura rivederlo dopo aver saputo che ha mentito per cosi’ tanto tempo e in maniera cosi’ convincente. Ma c’e’ speranza e mio figlio sa che non avremo mai una conversazione come quella avuta da Lance con suo figlio che gli chiedeva se le accuse fossero vere. E questa e’ una cosa di cui sono incredibilmente fiero”.